Capitale e lavoro :: Lo sfascio della Pubblica Amministrazione

Viva gli 8 ferrovieri licenziati!

(16 Agosto 2008)

Hanno lavorato come bestie. Alcuni da trent’anni, altri da poco più di due, senza essere richiamati mai. Non hanno rubato un centesimo. Facevano parte di un gruppo di 50 persone che per funzionare davvero avrebbe dovuto essere composto da almeno 170. Ognuno di loro lavorava per tre perché i predecessori di Moretti, per ingrassarsi la paga col loro salario, avevano già licenziato i due compagni che avrebbero potuto aiutarli. Ora il nuovo Amministratore Delegato a non si sa che cosa di Trenitalia, non pago di rubare sulla loro pelle tre volte il normale, ha trovato il solito pretesto per farli fuori.

Chiunque abbia lavorato in una fabbrica o in qualche altro posto degno di manovalanza, sa che timbrature volanti fatte da qualcuno per tutti sono da sempre all’ordine del giorno senza che nessuno abbia mai dovuto sentirsi profittatore di chissà che. Ci manca solo che per la formalità degli impiegati a poltrire, i lavoratori debbano bruciarsi anche quel poco tempo libero che sono riusciti a strappare dalle grinfie del capitale .

La pretesa del rispetto assoluto della legge in fatto di timbratura può venire solo da chi, oltre a comandare, non ha mai fatto un cazzo in vita sua. Di conseguenza, quello usato da Moretti per licenziare gli otto lavoratori di Trenitalia non è il provvedimento di un responsabile contro i fannulloni, ma il pretesto di tutti i veri parassiti dei lavoratori che ancora gli fanno onore di mantenerli sulle spalle. Ma naturalmente, è troppo pretendere da questi ignoranti che sappiano da dove viene la busta paga che li mantiene a far niente tutta la vita.

La cura Brunetta si fa proprio sentire. Di riffa o di raffa, a furia di tagli, un numero sempre più piccolo di lavoratori dovrà mantenere un esercito sempre più grande di fannulloni parassiti come lui.

Perciò, se proprio bisogna prendere un provvedimento contro gli otto lavoratori, li si sospenda fino a quando non entreranno in sciopero assieme a tutti gli altri per ricacciare in gola a quell’infame analfabeta di Moretti il suo odioso provvedimento.

Nella speranza che si realizzi quanto prima questo mio piccolo sogno, dedico due righe di solidarietà agli otto compagni di Trenitalia perché resistano e combattano fino alla vittoria.

Lore
compagnolorenzaccio@gmail.com