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Dignità operaia

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(9 Marzo 2012) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale dei metalmeccanici convocato dalla Fiom e manifestazione nazionale a Roma

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Sintesi della riunione del 22 luglio del gruppo di continuità nazionale della Rete28Aprile

(1 Agosto 2008)

Il 22 luglio, il giorno prima della grande assemblea delle sinistre Cgil, si è svolta la riunione del gruppo di continuità nazionale. Questa la sintesi:

1) La Cgil è arrivata alla fine della linea politica di questi anni ed è di fronte ad un bivio. Accettare l'impostazione della Cisl e del il sindacato di mercato, che oggi ridefinisce la concertazione come "complicità", oppure rompere con questa impostazione, con il governo e la Confindustria e aprire una fase di lotte e rinnovamento, scontando anche accordi separati come nel commercio. Occorre in ogni caso un nuovo programma sindacale, più radicale e concreto di quelli che abbiamo messo in campo per difenderci dalla progressiva riduzione dei diritti e dei salari. Con la crisi del capitalismo liberista e la svolta destra in Italia ed Europa bisogna prepararsi ad una stagione di confitti difficili e frantumati, di cui occorre costruire i legami. Bisogna battere lo sconfittismo che si è diffuso dopo le elezioni, e che segue alla delusione del governo Prodi e sul ruolo della sinistra e della Cgil. Come abbiamo detto c'è una minoranza di massa che è disposta a lottare e che può costituire il punto fermo della ripresa. Occupazione sicura e lotta alla precarietà e per la salute, salario e contratto nazionale e rifiuto del vincolo alla produttività, stato sociale in alternativa alle privatizzazioni ed al sistema dei fondi pensione e sanitari e degli enti bilaterali, questi sono i cardini di un nuovo programma sindacale da costruire e verificare nei conflitti. L'assemblea del 23 luglio è per noi un primo importante momento e segnale in questa direzione

2) Non sappiamo ora quale scelta prevarrà nel gruppo dirigente. Perché a favore della rottura gioca lo stato di totale marginalità della Cgil in tutti i tavoli negoziali, con il governo che per ragioni politiche tende a riprodurre lo schieramento del patto per l'Italia. Però a favore dell'accordo giocano l'inerzia burocratica di tanta parte delle strutture e la paura dell'isolamento, nonché il fatto che una rottura della concertazione segnerebbe la sconfitta strategica della linea di questi anni. E' poi evidente la debolezza della posizione di merito della Cgil, che nasce dallo stesso documento confederale che vincola il contratto nazionale all'inflazione realisticamente prevedibile. Come era prevedibile questa posizione ha portato Cgil, Cisl e Uil a rivendicare semplicemente un inflazione programmata più alta di quella del governo, con diverse disponibilità fra loro ma in un quadro comune. Così è difficile perla Cgil rompere sindacalmente. Non a caso si spera nell'accordo con la sola Confidustria sperando di lasciar fuori il governo. E' questa una posizione impossibile, che spera che la Confindustria stia più a sinistra del governo, ma che indica la doppia difficoltà della Cgil. Quella di entrare nella concertazione di Berlusconi e di rompere con la Confindustria e con Cisl e Uil. Che a loro volta hanno scelto la via dell'accordo a tutti i costi.

3) La Rete opera nella speranza che la Cgil rompa sia con il governo che con la Confindustria, ma si deve preparare anche alla conclusione opposta, cioè alla firma da parte della Cgil di un accordo profondamente negativo per l autonomia della contrattazione e per il ruolo del contratto nazionale. Nel caso della rottura, la Rete la sosterrà restando su una posizione critica e confermando la scelta di un documento congressuale alternativo. Perché sarà ancora più credibile chiedere un cambiamento di fondo negli obiettivi, nelle pratiche e nei gruppi dirigenti, visto il fallimento della linea concertativa. Nel caso malaugurato dell' accordo, sarà necessario organizzare subito il dissenso a livello di massa con tutte le alleanze possibili; in primo luogo con la maggioranza della fiom e con lavoro e società. In questo secondo caso è più probabile che al congresso si arrivi con una mozione alternativa di tutta la sinistra sindacale. Questa è la nostra scelta di fondo: costruire una posizione antagonista di massa nella Cgil. Su queste basi ci confrontiamo con i sindacati di base. Stiamo in Cgil ma ci battiamo per rompere il muro che c è con queste organizzazioni, rispettando lo statuto. Dopo l'esperienza comune del "patto contro la guerra", che proseguiamo, ci può essere quella di un forum per la democrazia sindacale che riproponga la legge sulla democrazia e la rappresentanza sindacale

4) In ogni caso la Rete deve organizzarsi oggi in tutta la Cgil. Solo cosi esercitiamo il massimo della iniziativa .Organizzare ovunque la Rete e costruire iniziative e mobilitazioni con tutti coloro che ci stanno in Cgil, non sono in alternativa. Poi arriverà anche il momento delle scelte congressuali e lì si vedrà. In ogni caso si deve far tesoro delle esperienze dei precedenti congressi, garantendosi dalla ripetizione dei fatti negativi per la partecipazione e la diffusione nella battaglia congressuale e nel suo seguito. Per questo al seminario nella Festa, si concluderà il percorso sull'organizzazione della Rete, definendo regole e responsabilità ai vari livelli, sulla base della proposta presentata e delle proposte della discussione. Tutte le compagne e i compagni che partecipano all'esperienza della Rete debbono prepararsi ad un impegno eccezionale a partire da settembre, che misurerà la capacità di tradurre in forza organizzata il consenso e l'ascolto che hanno le nostre posizioni.

Appuntamento
A tutte le compagne ed i compagni
Il 5-6-7 settembre sala Baganza


Roma, 30 luglio 2008

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