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Il dilemma dei generali

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(23 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Sulla riforma della struttura di contrattazione di CGIL-CISL-UIL: forti perplessità sia nel metodo che nel merito

Ordine del giorno dell'assemblea dei lavoratori della ACOS SPA di Novi Ligure

(27 Luglio 2008)

I lavoratori di ACOS SPA riuniti in assemblea, a seguito della discussione sulla piattaforma per la riforma della struttura di contrattazione presentata da CGIL-CISL-UIL, manifestano forti perplessità sia nel metodo che nel merito della stessa.

Considerata la notevole perdita di potere d'acquisto dei salari e delle pensioni avvenuta negli ultimi 15 anni (leggi accordo 23 luglio 1993) , che ha innalzato drasticamente la soglia di povertà nel nostro Paese, non vedono altro strumento che un contratto nazionale forte e solidale per una più equa distribuzione del reddito con un reale incremento dei salari salvaguardando i diritti.

La piattaforma è estremamente vaga su argomenti delicati quali il recupero del potere d'acquisto. Cosa si intende per "inflazione realisticamente prevedibile"? Anzichè astruse alchimie lessicali, serve un meccanismo di recupero automatico dell'inflazione reale su salari e pensioni ( il termine "scala mobile" è forse una bestemmia?).

Il testo porta al suo interno il pericolo del trasferimento di quote salariali dal CCNL alla contrattazione di II livello. Se oggi questa si fa soltanto laddove vi sono rapporti di forza favorevole, ovvero sul circa 20% delle aziende italiane, aumenteranno sicuramente le differenze di trattamento economico di lavoratori che svolgono la stessa mansione in aziende diverse, con il pericolo del ritorno delle vecchie gabbie salariali.

Altrettanto incomprensibile è il passaggio in cui si prevede in termini di “alternatività” le sedi di discussione della trattativa di II livello: “regionale, provinciale, settoriale, di filiera, di comparto, di distretto, di sito”.

Come viene deciso, di volta in volta, quale sia il livello più adatto?

Si legge che “la contrattazione accrescitiva di II livello sarà incentrata sul salario per obiettivi rispetto a parametri di produttività, qualità, redditività, efficienza, efficacia” legando quindi il salario alla produttività; esponendo quindi i lavoratori a maggiori rischi di infortunio e non favorendo certo la lotta alla disoccupazione e alla precarietà.

In conclusione Il documento di CGIL-CISL-UIL, riducendo il ruolo del CCNL al solo recupero dell’inflazione e limitando la contrattazione aziendale al solo salario variabile legato alla produttività e ai bilanci d’impresa, non risponde alle priorità dei lavoratori ma rischia di dividere ulteriormente il mondo del lavoro tra forti e deboli.

Riteniamo, in fine, inaccettabile e grave che CGIL-CISL-UIL abbiano deciso di presentare la Piattaforma unitaria al Governo ed alla Confindustria senza costruirla con le lavoratrici e i lavoratori e senza sottoporla al voto.

Questo OdG verrà inviato agli organi competenti

17 luglio 2008

l'assemblea dei lavoratori della ACOS SPA di Novi Ligure

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