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Il bazar di Montecitorio chiude per…bancarotta!

(12 Settembre 2008)

Dopo tre anni di gestione fallimentare chiude il "negozio" della Camera dei deputati

Non tutti sanno che a Montecitorio esiste un negozio ("Punto Camera") ove chiunque può acquistare, a carissimo prezzo, gli oggetti piu’ svariati recanti il prezioso e ambito logo della Camera dei deputati. I prodotti in vendita sono elencati, con il relativo prezzo, in un elegante catalogo che si può consultare al sito ufficiale http://fondazione.camera.it

Si va,così,dagli articoli di cancelleria ai cioccolatini o alle caramelle (confezione latte e miele: Euro 17); dai gemelli da polso (in argento 925 con logo CD inciso: Euro 49 o 55) alla lampada (Euro 160); dal portafoglio (da donna:Euro 99, da uomo: Euro 95) all’orologio da polso (con prezzi variabili secondo il modello da Euro 167 in su’, il piu’ costoso è l’orologio in titanio da Euro 872.00); dalla cravatta (Euro 70) al maglione (uomo cashmere Euro 300); dal dolcevita (Euro 60) al giubbino (Euro 425) e l’elenco potrebbe continuare.

Questo vero e proprio bazar, inaugurato il 1° marzo 2005, è gestito direttamente dalla "Fondazione Camera", carrozzone costosissimo, che - oltre ad organizzare saltuariamente qualche mostra e dibattito - gestisce appunto questa nobile attività commerciale. La Fondazione è nata alla fine del 2003 con lo "scopo di realizzare una piu’ ampia conoscenza e divulgazione dell’attività della Camera... di promuoverne l’immagine... La Fondazione può porre in essere ogni attività, anche di tipo commerciale.”.. (dallo Statuto della Fondazione). Primo presidente è stato GIORGIO NAPOLITANO a cui è succeduto PIER FERDINANDO CASINI e ,quindi, FAUSTO BERTINOTTI che è ora in carica.

Il bilancio della Fondazione, diretta emanazione della Camera dei deputati che la finanzia, fornendo altresì il personale, i locali e le attrezzature, è stato reso pubblico solo quest‘anno, ma non è affatto attendibile, in quanto si limita a riportare il contributo della Camera, pari a 400.000 euro annui, e le spese vive, senza indicare i costi degli apporti in natura della Camera a cominciare dal personale.

Il solo stipendio del direttore della Fondazione, dr. Alessandro Massai, consigliere capo servizio della Camera dei deputati, supera i 20.000 euro mensili... Se si considera lo stipendio degli altri sei impiegati e dei commessi , l’uso gratuito dei locali e delle attrezzature informatiche e d’ufficio,nonche’ l’uso del faraonico locale del “Punto Camera”, con sei grandi vetrine affacciate su via del Corso, i costi diventano astronomici e stimabili in almeno 5 milioni di euro annui!

Dato poi che le vendite dei graziosi, ma costosi, souvenir scarseggiano e la clientela ammonta a soli 1200 visitatori al mese, pari a quelli che entrano in un solo giorno nell’antistante magazzino della Rinascente ( Per fortuna, i cittadini non sono così fessi da acquistare a peso d’oro prodotti banali solo perchè hanno impresso il logo "CD" ), le entrate sono minime e non coprono, neanche lontanamente, i costi.

Tutto ciò, come al solito, avviene con denaro pubblico. Al riguardo, si potrebbero fare molte considerazioni, ma ci si può limitare ad osservare che una simile attività commerciale è di dubbio gusto e non è certo compresa nel mandato elettorale conferito dai cittadini ai deputati eletti - si pensava - per...fare le leggi. Ma queste considerazioni non hanno neanche sfiorato gli amministratori di Montecitorio (i c. d. Questori) i quali, pur decidendo di salvare la Fondazione, si sono invece allarmati per la gestione fallimentare del bazar e ne hanno finalmente deciso la chiusura (non si sa se in via temporanea o definitiva).

Non è chiara la fine che faranno gli oltre 40.000 pezzi invenduti, attualmente giacenti in magazzino. Così come non si sa quale sarà la destinazione dei locali sottoposti ora a lavori di ristrutturazione. I soliti bene informati giurano che finalmente si farà l’ormai leggendario tunnel sotterraneo, il cui progetto è pronto da diversi anni , che dovrebbe collegare il palazzo di via del Corso con quello di Montecitorio distante pochi metri (costo stimato dell’opera oltre 5 milioni di euro).

Si fa molta fatica a crederci, eppure sembra che il Presidente Fini e i Questori stiano seriamente valutando questa ipotesi…

Maurizio Bassetti

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