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Colombia: sui prigionieri di guerra

comunicato delle FARC-EP

(13 Febbraio 2003)

1. Il signor Presidente della Repubblica, Alvaro Uribe Vélez, mantiene ostinatamente la sua arrogante posizione di rifiutarsi di nominare una commissione negoziatrice di alto livello, incaricata di definire con le FARC-EP un accordo che renda possibile la liberazione delle persone private della libertà in potere delle due parti, lo Stato e la guerriglia delle FARC-EP.
La nomina della commissione esploratrice è un salto da "lepre con orecchie di coniglio", fatto dal signor Uribe Vélez al fine di spostare l'attenzione delle persone interessate alla firma dell'accordo, e continua non dare una risposta alle richieste delle FARC.

2. In occasione della recente riunione protocollare con i rappresentanti del corpo diplomatico accreditati in Colombia, la nota intransigenza presidenziale è stata nuovamente ratificata dallo stesso Capo di Stato, il quale ha reiterato le proprie ossessive elucubrazioni dittatoriali consistenti nell'imporre i suoi sogni e volontà alle FARC-EP, senza prima dare una risposta alle richieste formulate dallo Stato Maggiore Centrale dell'organizzazione guerrigliera su questo tema. Tali richieste sono contenute in una lettera indirizzata all'Incontro Nazionale dei Detenuti a causa del Conflitto, in data 4 novembre 2002, in cui affermiamo:

"Approfittiamo inoltre di questa straordinaria occasione per farvi conoscere i dettagli della nostra proposta:

a) Eventuali colloqui tra portavoce autorizzati del Governo e delle FARC-EP, indirizzati alla ricerca di accordi sullo Scambio di prigionieri, devono effettuarsi in Colombia, in un luogo previamente concordato da entrambe le parti, Governo e FARC-EP.

b) Allo scopo di realizzare gli incontri indirizzati allo Scambio, il Governo deve dare garanzie sufficienti ai portavoce guerriglieri incaricati di costruire e sottoscrivere un eventuale accordo, ragion per cui sono necessarie zone smilitarizzate.

c) Nello sviluppo di un accordo di Scambio, le FARC-EP sono disposte a rilasciare tutti i militari e poliziotti in loro potere, i dodici deputati del Valle del Cauca, i due ex ministri dello Stato, il governatore di Antioquia, l'ex governatore del Meta e l'ex candidata alla presidenza Ingrid Betancourt.

d) Per la liberazione dei loro prigionieri, esigiamo come contropartita dallo Stato e dal Governo la liberazione di tutte le guerrigliere e di tutti i guerriglieri privati della libertà, attualmente nelle loro mani.

e) Riceveremo dal Governo i prigionieri guerriglieri in Colombia, nello stesso luogo in cui rilasceremo i suoi.

f) E' necessario conoscere nome e cognome dei portavoce ufficiali del Governo per lo Scambio di prigionieri."

3. Senza zona smilitarizzata è impossibile effettuare un incontro delle due commissioni, quella del Governo e quella delle FARC-EP. Lo smisurato incremento delle misure repressive promulgate sotto l'ombrello dello stato di Commozione Interna, con l'indiscriminata, diabolica e sfrenata caccia alle streghe contro gli oppositori politici in tutta la Colombia, rende impossibile che persone di nostra piena fiducia facciano da ponte e contatto tra i portavoce del Governo e quelli delle FARC-EP senza esser arrestati o ammazzati da effettivi della forza pubblica.

4. Nonostante l'evidente assenza di sensatezza e le ripetute menzogne del Governo finalizzate a rispondere in modo evasivo al permanente appello di familiari, personalità e paesi amici dello Scambio o Accordo Umanitario, che metta fine all'indefinita detenzione dei prigionieri di guerra in potere delle due parti, le FARC-EP ratificano nuovamente la loro volontà politica di concertare un accordo che permetta di risolvere questo problema dei colombiani, sorto strettamente per motivi politici inerenti al conflitto politico, economico, sociale ed armato che vive la Colombia.

5. Allo stesso modo, le FARC-EP dicono fin d'ora ai familiari ed alla comunità nazionale ed internazionale che, qualora nella casta governante prevalesse la pretesa di riscattare i propri prigionieri mediante la forza delle armi, la responsabilità dell'integrità fisica dei prigionieri di guerra sarà del Presidente della Repubblica e delle sue forze di sicurezza.

Montagne della Colombia, 8 febbraio del 2003

SEGRETARIATO dello STATO MAGGIORE CENTRALE delle FARC-EP

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