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La Risposta della Fiom al documento della Confindustria sulla riforma del sistema contrattuale

Documento del Comitato centrale del 15 settembre.

(17 Settembre 2008)

Il Comitato Centrale della Fiom, rispetto al confronto aperto con la Confindustria, esprime le seguenti valutazioni:

La piattaforma sindacale sulla struttura contrattuale, al di là dei giudizi che su di essa sono statiespressi, non è scindibile ma parte di una proposta complessiva che riguarda l’universalità del sistema e la politica del Governo su fisco, prezzi, precarietà e Stato sociale.
Questo è stato il mandato del Comitato Direttivo della Cgil e in questo modo la piattaforma è stata presentata e illustrata ai delegati e nelle assemblee che si sono svolte nei luoghi di lavoro.
In assenza di questo quadro generale, cambiano significato i diversi capitoli della stessa piattaforma, esponendo la nostra organizzazione a rischio di essere oggetto di una pura operazione politica.
Con la presentazione del documento da parte della Confindustria, la Fiom considera esaurita questa fase di confronto.
In una dinamica negoziale, dove i fatti ed i comportamenti valgono più di qualsiasi documento,continuare il confronto dopo che la controparte ha presentato un’ipotesi di accordo, vuol dire accedere all’ipotesi di tentare un accordo con la Confindustria accettando il superamento dell’universalità della struttura contrattuale e permettere al Governo di agire liberamente sulle scelte fatte e su quelle annunciate in materia di fisco, precarietà e Stato sociale.
Il Comitato Centrale della Fiom considera inaccettabile il documento della Confindustria a partire dal suo impianto complessivo, da cui derivano le diverse proposte.
Tutto viene totalmente subordinato alle esigenze delle imprese, annullando l’autonomia del sindacato fino ad arrivare a descrivere un’architettura di controllo dei comportamenti dei diversi soggetti sociali.
Il Contratto collettivo nazionale di lavoro diventa, in questo modo, strumento di programmazione della riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, con il superamento di fatto della titolarità negoziale delle categorie.
Allo stesso tempo, il Ccnl diventa strumento regolatore per definire i confini della contrattazione aziendale con la possibilità di prevedere deroghe che rompono il vincolo di solidarietà generale.
La contrattazione aziendale viene limitata ad ambiti precisi, cioè a materie delegate dal Ccnl, e gli aumenti retributivi possono essere soltanto variabili, legati alla redditività e alla produttività di ogni singola impresa.
Gli Enti bilaterali tra Associazioni industriali e sindacali intervengono e gestiscono su tutti gli aspetti più rilevanti dello Stato sociale, a partire dalla formazione e dal collocamento.
Vi sono altri aspetti inaccettabili nella proposta della Confindustria, ma ciò che vogliamo sottolineare in questa fase è relativo al fatto che l’insieme della proposta configura un cambiamento di ruolo e funzione del sindacato che non può certo avvenire attraverso un negoziato sindacale.
Pare evidente il rapporto tra questa proposta e l’iniziativa del Governo perché, in qualche modo, prefigura la traduzione in scelte del “Libro verde” presentato dal Governo stesso, così come l’impianto della struttura contrattuale è concepito anche in funzione dell’intervento preannunciato da parte del Governo che rende strutturale la detassazione di straordinari e premi di risultato, senza alcun intervento di riduzione fiscale per l’insieme delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati.
Il Comitato Centrale della Fiom condivide la posizione espressa dal Comitato Direttivo della Cgil contro la politica sociale del Governo e della Confindustria.
Il Comitato Centrale della Fiom ritiene a questo punto concluso il confronto con la Confindustria, considera inaccettabile il documento presentato e propone che si apra il negoziato con tutte le associazioni imprenditoriali e con il Governo sulla piattaforma presentata dalle Organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di cambiare in profondità le posizioni e le scelte del Governo e delle controparti imprenditoriali.
È necessario sostenere questo diverso confronto con le adeguate iniziative di mobilitazione e, in questo senso, valutiamo positivamente la giornata del 27 settembre come inizio di un percorso che deve costruire anche momenti di mobilitazione nazionale.
Il Comitato Centrale esprime sostegno alle iniziative di lotta in corso per affermare i contenuti delle vertenze aziendali aperte auspicandone l’estensione.
Il Comitato Centrale della Fiom dà mandato alla Segreteria, in relazione allo sviluppo del confronto nazionale, di convocare l’Assemblea nazionale dei delegati Fiom.

Approvato all’unanimità

Fiom Cgil

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