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Mezza piena o mezza vuota?

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(22 Gennaio 2011) Enzo Apicella

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(1 Settembre 2008)

Roberto Colaninno è il presidente della cordata che rileverà Alitalia, o meglio ne rileverà la parte capace di produrre profitti e di garantire - a lui e ai suoi accoliti - quanto ci si aspetta da un “buon investimento”.

Il resto (debiti, esuberi e … problemi) finirà in una “bad (in buon italiano cattiva) company”. Salvare la compagnia di bandiera va bene ma al portafoglio ci si mette mano solo se si hanno buone possibilità di riprendersi – e con gli interessi – quanto investito.

Colaninno del resto non è nuovo a queste “prodezze”.

Amico di D’Alema al tempo della scalata a Telecom, tanto amico che, per non essere costretto a fargli uno sgarbo, il governo rinunciò all’uso della golden share (il diritto di veto) non presentandosi alla riunione degli azionisti che avrebbero potuto fermare tutta l’operazione e gli permise di diventare il padrone delle Telecomunicazioni in Italia.

E Colaninno che di soldi non ne aveva, o ne aveva pochini, comprò Telecom a metà del suo valore reale indebitando Olivetti.

E poiché alla fine i debiti qualcuno doveva pur pagarli, con un’operazione che in qualsiasi altro paese capitalista sarebbe stata considerata se non una truffa sicuramente una spregiudicata azione piratesca, fuse Olivetti con Telecom … portando dentro la società acquistata i debiti che erano stati contratti per acquistarla!

30 miliardi di euro di debiti per una società che, quando era a partecipazione statale, non aveva mai avuto un bilancio in rosso e qualche decina di migliaia di esuberi “prepensionati” a spese della collettività.

Ora l’ex eroe delle privatizzazioni targate centrosinistra diventa l’elemento centrale su cui punta Berlusconi per la prima privatizzazione affrontata da un governo di centrodestra. I padroni sono fatti così: non sono ne di destra ne di sinistra. Sono padroni e basta. E i governi – i loro governi – di destra o di “sinistra” non perdono certo le occasioni per garantire i loro buoni (in inglese good) affari.

(Per chi vuole documentarsi sulla privatizzazione della Telecom consiglio il libro di un giornalista di destra Davide Giacalone – Il grande intrigo, con prefazione di … Vittorio Feltri e Renato Brunetta. Chissà se il pennivendolo d’assalto della destra berlusconiana e il ministro della “lotta ai fannulloni” scriverebbero le stesse cose ora che Colaninno è diventato il fiore all'occhiello della finanza creativa del loro padrone?)

29 agosto 2008

Gattoselvaggio a cura di Mario Gangarossa

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