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Rifugiato o clandestino?

Rifugiato o clandestino

(5 Aprile 2011) Enzo Apicella

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    Sei africani massacrati sul litorale di Castelvolturno

    (21 Settembre 2008)

    Giovedì 18 settembre, sei africani sono stati ammazzati a colpi di mitra. Il terreno coperto di bossoli indica il carattere violento e determinato, di una vera e propria esecuzione. Le vittime, tra i trenta e i quaranta anni, sono tre ghanesi, un cittadino del Togo e due liberiano. La strage è avvenuta sul litorale, in una zona tra Castelvolturno e il Lago Patria, dove da anni è sorta una bidonville di immigrati.
    La stampa insinua che la strage sia stata compiuta dalla camorra per questioni di droga. Tutto è possibile. Anche se così fosse, le vittime dovevano avere un ruolo assolutamente marginale, che non gli permetteva di uscire dalla situazione di degrado in cui erano costrette a vivere, tra discariche maleodoranti, paludi e abusivismo edilizio. Gli immigrati alloggiano in baracche e in vecchie masserie abbandonate. Più che allo spaccio di droga, gli immigrati sono dediti a lavori agricoli, soprattutto alla raccolta di pomodori, nelle condizioni sub umane più volte denunciate. Ovviamente senza conseguenze apprezzabili, dal momento che il raket del lavoro nero resta altrettanto se non più feroce di quello della coca.

    - Lo scorso 18 agosto, sempre nel territorio di Castelvolturno, era stato compiuto un vero e proprio raid nei confronti di un gruppo di nigeriani che si stava intrattenendo all'interno di una villetta di via Cesare Battisti. A rimanere feriti dai colpi di mitra cinque cittadini della Nigeria, residenti da oltre dieci anni in Italia. Quattro uomini con il volto coperto da caschi, armati di kalashnicov e pistole, fecero irruzione nell'abitazione prendendo di mira le dieci persone che erano riunite nella casa.

    [Le iniziali informazioni del «Corriere della Sera» si sono rivelate assai imprecise, nonché tendenziose.]

    - Nel corso della giornata di venerdì 19, gli immigrati della zona hanno dato vita a violente proteste davanti al luogo dove ieri sera sono stati uccisi i sei immigrati africani. «Vogliamo giustizia- urlano - non è vero che i nostri amici ammazzati spacciavano droga o eranocamorristi. Sono state dette tutte cose false».

    Sul posto è arrivato anche il sindaco di Castelvolturno (Caserta), Francesco Nuzzo, che sta cercando di convincere gli immigrati a porre fine alla protesta. Gli extracomunitari, soprattutto africani, continuano a puntare il dito contro chi oggi li accusa di spacciare droga. «Noi siamo persone perbene, non è giusto che ogni volta che si parla di droga - dicono – siamo noi i colpevoli e questo solo perché è nero il colore della nostra pelle. Questo è razzismo". Nel gruppo di protesta ci sono anche diverse donne, perfino con bimbi.

    Dino E. Compagno simpatizzante del Circolo Giancarlo Landonio di Busto Arsizio.

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