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Il Manifesto confonde la realtà con i propri desideri…e confonde le idee ai suoi lettori

(23 Settembre 2008)

Non si sa più quali sentimenti provare nei confronti della linea editoriale del quotidiano Il Manifesto. E’ da questa estate che sulle pagine del giornale scompaiono sistematicamente i protagonisti dei conflitti sociali e dell’opposizione alle misure antipopolari del governo, mentre hanno acquisito il monopolio della visibilità e della socializzazione dell’informazione i soggetti che stanno brillando per inerzia, reticenza e arrendevolezza.

Volendo essere espliciti, vogliamo sottolineare come da alcune settimane su Il Manifesto venga rappresentata una Cgil che non esiste nella realtà e viene presentata come cuore dell’opposizione sindacale ai provvedimenti del governo.

L’ultima perla di disinformazione è di questa mattina, martedì 23 settembre. Vedere per credere a pag. 4. de "Il Manifesto" di oggi.

Il titolo dell’articolo (quindi la scelta redazionale) fa convocare uno sciopero generale della scuola alla Cgil di cui non si parla affatto nell’intervista con il nuovo segretario della FLC-Cgil Papaleo.

Quest’ultimo – intervistato da Eleonora Martini – parla genericamente, come da giorni a questa parte, di “condizioni per una risposta nazionale contro questa riforma” ma nulla di più. E’ lo stesso ritornello che la Cgil ripete dall’inizio dell’anno scolastico mentre la mobilitazione di base di insegnanti, genitori e alunni è già partita e uno sciopero generale è già stato convocato (sul serio) per il prossimo 17 ottobre dai sindacati di base (Cobas, Cub, SdL). A causa di questa reticenza, la Cgil sta prendendo sonori schiaffoni in tutte le assemblee che ha convocato nelle scuole in questi giorni.

La Cgil non vuole rompere con Cisl e Uil, le quali non vogliono mettersi di traverso al governo Berlusconi, perché questa è la linea del Partito Democratico. Una diversificazione di posizioni tra i sindacati concertativi non è all’ordine del giorno perché provocherebbe rotture e problemi dentro il PD. Anche il ruolo della Cgil nella vicenda Alitalia sta dentro questa contraddizione e, qualunque siano i desideri e i peana ad omaggio della Cgil da parte di Manifesto e Liberazione, la realtà è completamente diversa da quella con cui i quotidiani della sinistra la stanno rappresentando (e manipolando) per i propri lettori.

Se la sinistra italiana è nella melma e fatica a venirne fuori, magari sperimentando nuovi percorsi, è anche perché continua a ripetere gli stessi errori e gli stessi riti che l’hanno portato alla crisi e all’autismo nei confronti della società reale. Ma in questa opera di confusione, il ruolo di sistematico disorientamento svolto da "Il Manifesto" ha delle responsabilità niente affatto inferiori a quelle dei quartieri generali che hanno portato il popolo di sinistra nella melma. Non è che si possa far finta di niente ancora a lungo. Intanto cominciamo a discutere, informare, far circolare e preparare lo sciopero generale "reale" previsto per il 17 ottobre e i protagonisti sociali che stanno dando battaglia realmente - e non virtualmente - nelle scuole, tra i ferrovieri, i lavoratori dell'Alitalia, quelli del pubblico impiego.

23 settembre

La redazione di Contropiano

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