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Golf Club Lampedusa

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(La tolleranza zero)

Parma: una città governata con il manganello e il fischietto

(4 Ottobre 2008)

La gravità di quanto accaduto a Parma nei confronti di un giovane studente ghanese, Emmanuel Foster è tale che non ci si può fermare alla semplice denuncia.

Assistiamo ormai periodicamente all'affiorare di episodi di brutale violenza, sfruttamento e razzismo che colpiscono i migranti che attraversano questa città vetrina.

Il clima di odio razziale e di violenza che si vive in città è responsabilità diretta del Sindaco Vignali, tanto impegnato ad alimentare l'ossessione sicurezza, tanto poco impegnato a costruire politiche sociali degne di questo nome.

Questo razzismo attraversa ormai tante città d'Italia, promosso dalla legge Bossi-Fini e dal più recente pacchetto sicurezza che favorisce l’equiparazione di migranti e criminali, mentre nulla fa per i permessi di soggiorno che non vengono rinnovati, per le case che è impossibile affittare, per i ricongiungimenti impossibili da ottenere. A Parma come altrove questo razzismo si ammanta del più becero perbenismo di amministratori incolti e gretti la cui unica preoccupazione è quella di offrire una città “ordinata” al crescente malessere sociale che colpisce in primis i lavoratori e le lavoratrici aggrediti da una condizione di precarietà fatta di bassi salari e di sfruttamento intensivo sul lavoro che si estende a macchia d'olio.

Un razzismo che è tuttavia utile alle tante imprese che possono così beneficiare di uomini e donne facilmente ricattabili grazie alle vergognose leggi sull'immigrazione che legano rigidamente il permesso di restare in questa poco accogliente nazione all'esistenza di un contratto di lavoro.

Ciò è ancora più clamoroso se si pensa che Parma è una città che, con la stessa facilità con cui ha rimosso il clamoroso crack finanziario di Parmalat, di cui le responsabilità sono bianchissime e italianissime, si appresta a costruire un nuovo mostro inutile, la metropolitana, con dei costi sociali enormi.

Una città governata con il manganello e il fischietto che non perdona chi si macchia di atti ignobili come gettare mozziconi di sigaretta e lattine per terra o guidare la bicicletta usando il telefonino, ma è clemente con i grandi interessi economici e finanziari.

La condizione di paura e di ricatto in cui pretendono di ricacciare i migranti e le migranti di questa città non può essere in nessun modo tollerata, né taciuta.

Occorre costruire una risposta immediata,di mobilitazione contro le politiche repressive di quest'amministrazione.

A partire dai lavoratori e dalle lavoratrici migranti, dalla loro necessità di riprendersi la parola, per discutere e organizzare le risposte più adeguate a questa situazione sempre più opprimente.

Una mobilitazione in grado di connettersi al mondo del lavoro in generale, di parlare alla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici italiani/e proprio perché la condizione del lavoro migrante è usata da “lor signori” per rendere tutti i lavoratori ricattabili, flessibili, precari, pronti a rispondere ai bisogni dell'impresa e del mercato.

Per queste ragioni il prossimo 18 ottobre vogliamo costruire una grande assemblea operaia dei lavoratori e delle lavoratrici migranti metalmeccanici di Parma.

Parma,2 ottobre 2008

Sergio Bellavita segretario generale Fiom-Cgil Parma

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