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Modelli contrattuali: la lettera della segreteria Cgil alla Confindustria

(20 Settembre 2008)

Il documento (impropriamente definito IPOTESI DI ACCORDO) presentato da Confindustria il 12 settembre è un insieme di proposte organico in un impianto cogente che lo rende incompatibile con la piattaforma presentata da CGIL CISL UIL nel mese di maggio.

L’impianto del documento, attraverso la somma di norme e regole indicate, si traduce in limiti, controlli e sanzioni - anche esterni alle parti - e comunque in contrasto alle funzioni e alle prerogative della contrattazione; sia prendendo a riferimento la prassi vigente, che rispetto alle proposte della piattaforma. In sintesi si determinerebbe un pregiudizio ed una limitazione dell’autonomia negoziale delle categorie e della funzione contrattuale delle RSU sancita dall’accordo interconfederale sulle rappresentanze.

La stessa definizione del ccnl, totalmente sovraordinato, assume natura censoria della contrattazione di secondo livello, a cui viene sottratta qualunque relazione con la condizione materiale nei luoghi di lavoro, disegnando per converso una funzione di servizio, attraverso gli enti bilaterali, impropria oltre che sostitutiva della contrattazione stessa.

Si configura, quindi, un peggioramento dell’accordo del 23 luglio ’93 sia sul versante della tutela e valorizzazione dei salari contrattuali che nella riduzione dell’autonomia negoziale delle parti nei singoli livelli.

La piattaforma sindacale, invece, ha l’ambizione di migliorare quell’accordo, rafforzandone l’universalità di modello, ed implementando la contrattazione, in uno schema esplicito: contratto nazionale regolatore che tutela realmente le retribuzioni, estensione della contrattazione di secondo livello per qualità e quantità.

Infine l’impianto definito da Confindustria sottende un’idea di relazioni a misura delle imprese da lei rappresentate e non di regole universali.

In questo quadro, come da sempre sostenuto, è necessario che il confronto coinvolga anche le altre associazioni imprenditoriali ed il governo, si svolga a partire dalla piattaforma CGIL CISL UIL, riconducendo al negoziato, in particolare con il governo, anche i temi della piattaforma fiscale.

Nel contratto nazionale il “nuovo” indicatore previsionale richiede una definizione legata all’inflazione realisticamente prevedibile, il rimando a definire in sede di rinnovo dei ccnl, la verifica sulla coerenza dell’indicatore con l’andamento dell’inflazione e le modalità di recupero certo dell’eventuale scostamento. Senza un meccanismo compiuto, infatti, il passaggio ad un contratto economico triennale perderebbe di efficacia.

Deve essere esplicito che l’indicatore previsionale agisce sulla base di calcolo già definita dalle singole categorie nei ccnl e non esaurisce i costi contrattuali. In assenza di un impianto così compiuto, si determinerebbe una programmata riduzione dei salari. A completamento di un modello triennale ed a supporto di un equilibrio tra i vincoli definiti per lo svolgimento del negoziato,va definita la certezza che la decorrenza degli aumenti parta dalla scadenza del contratto precedente.

Ribadiamo, ulteriormente, che vanno cancellate norme sanzionatorie (sia al primo che al secondo livello) e che la formulazione sulla bilateralità, va ricondotta alla piattaforma.

Nel secondo livello va formulata l’estensione della contrattazione, abbiamo indicato in piattaforma le varie fattispecie, ed esclusa la possibilità di deroghe.

Escludendo la totale variabilità ed indeterminatezza del premio; precisiamo che la corrispondenza alla piattaforma della definizione dei premi in coerenza alle norme di decontribuzione e defiscalizzazione, non può, comunque, essere inteso come sostitutivo delle detrazioni e della restituzione del fiscal drag rivolte all’intera platea del lavoro dipendente.

Un sistema di monitoraggio confederale congiunto, tramite l’ osservatorio delle relazioni, collegato alla temporalità e scadenza dell’accordo, non corrisponde al comitato proposto, regolatorio e fin autoritario, che inficia l’autonomia negoziale delle categorie.

Abbiamo esemplificato il giudizio su alcuni punti, non esaustivi di quanto non condiviso, al fine di precisare ulteriormente la critica di non compatibilità dell’impianto proposto.

Roma, 18 settembre 2008

La Segreteria Nazionale CGIL

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