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(7 Agosto 2011) Enzo Apicella
Dopo il declassamento dei titoli di stato USA, la Cina chiede garanzie e una risoluzione "strutturale" del debito nordamericano

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i titoli tossici

(5 Ottobre 2008)

Emma Marcegaglia, Presidente della Confindustria, prediletta da Berlusconi, soprattutto perché è più bassa di lui, inaspettatamente denuncia, a proposito della crisi finanziaria originata dai truffatori finanziari americani: “i castelli di carta venduti spesso in modo delinquenziale a cittadini e risparmiatori”.

Il fatto è una notizia perché è la verità, cosa che non affiora spesso sulle labbra dei potenti, e c’è un altro potente, Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’ENI, che “non sa prevedere l’entità dei danni, è difficile quantificarli, anche se spero che non abbiano effetti drammatici”.

Tutt’altra musica rispetto alla solita sparata berlusconiana, sempre così disinvolto nel dire bugie, che prometteva agli italiani, naturalmente in televisione, che non avrebbero perso un Euro, senza nemmeno conoscere l’entità dei titoli tossici in possesso delle banche, degli enti locali e dei risparmiatori, invece di avviare una severissima indagine sulle responsabilità di omessa vigilanza della Banca d’Italia, destituendo immediatamente il presidente Draghi.

Mario Draghi era probabilmente la persona più informata dei loschi traffici finanziari internazionali, visto che nel 2004-2005 era membro del comitato esecutivo della banca americana Goldman Sachs, coinvolta nel giro tossico, e ora declassata a normale banca a spese dei contribuenti e azionisti americani.

E anche qui in Europa, come negli USA, si pensa ad un intervento pubblico di salvataggio delle banche, senza pretendere di azzerare i consigli di amministrazione e segnalare alla magistratura le eventuali azioni dolose, per una operazione verità che soprattutto metta in discussione il ruolo di vigilanza della Banca d’Italia.

I leader europei che, a petto gonfio, dichiarano “difenderemo le banche”, sanno tanto di complici che vogliono far sparire le prove, naturalmente a spese dei contribuenti, mentre qui è necessaria una operazione di trasparenza che stabilisca nuove regole, nuovi dirigenti, nuovi controllori.

Perché abbiamo visto che il liberismo globale senza controllo produce solo disastri, arruola truffatori e criminali, nuoce gravemente alla economia, che in finale va a ripararsi sotto le ali del tanto vituperato STATO.

5 ottobre 2008

Paolo De Gregorio

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