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Comunicato sulle iniziative dell’11 e 17 ottobre

(7 Ottobre 2008)

Ribadiamo il giudizio negativo già dato il 9 settembre scorso sulla decisione dell’ex ministro Ferrero e della nuova direzione del PRC di indire autonomamente una propria iniziativa con soli sei giorni di anticipo rispetto allo sciopero – già indetto da tempo – dai sindacati di base, rifiutando di far convergere ogni sforzo in un’unica grande manifestazione contro il governo e le finte opposizioni istituzionali. È oggi ancora più evidente come questa scelta privilegia l’interesse miope e di parte di costruirsi – dopo la sconfitta elettorale e la “vittoria” nel proprio congresso – un momento di orgoglio identitario all’interno e di visibilità elettoralistica all’esterno. Di nuovo, come sempre, vengono privilegiati gli interessi della propria soggettività politica rispetto a quelli dell’unità delle masse e sono riproposte la storica lontananza e l’estraneità tradizionale del PRC rispetto alla questione sindacale.

In questo momento la sofferenza e la lotta delle masse – ormai senza rappresentanza – esigono che sia ricercata e costruita ogni possibile opportunità unitaria di opposizione nella società, con il superamento di ogni meschino politicismo, dell’utilitarismo, del minoritarismo che sono stati puniti dal risultato delle elezioni

La politica reazionaria e antipopolare, di stampo piduistra, del governo – che non trova contrasto nella “opposizione di sua maestà” del PD che si comporta come competitore del centro-destra piuttosto che come suo oppositore – richiederebbe da tutti grande maturità per realizzare il massimo di unità possibile e ricostruire quel blocco sociale anticapitalista che è l’unica vera possibilità di contrasto alle politiche del governo e della falsa opposizione istituzionale.

Comprendiamo il dramma dei compagni che hanno ancorato le proprie residue e disperate speranze di militanza a quello che ancora sopravvive delle vecchie formazioni politiche e dei vecchi gruppi dirigenti responsabili del disastro elettorale. Li invitiamo, però, a riflettere su come la scelta di indire questa manifestazione per l’11 ottobre sia stata sbagliata perché rompe – sia nella meschina pretesa di autonoma visibilità, sia nel merito dei contenuti – l’unità di un possibile fronte antigovernativo. Su questa strada si approfondisce la frattura con le migliaia e migliaia di comunisti che si sono allontanati dai due partiti “comunisti” e diventa illusoria la prospettiva di costruzione di un partito comunista che non sia soltanto assemblaggio pasticciato di gruppi dirigenti a fini elettoralistici.

Ci auguriamo, allora, che i compagni non esauriscano il proprio impegno militante nell’orgoglio identitario dell’11 ottobre, ma sosterranno – con ancor maggiore slancio e partecipazione – la manifestazione antigovernativa del 17, anche come monito all’utilitarismo di bottega di certi gruppi dirigenti.

Ricordiamo, infine, a tutti i comunisti – purché animati da una sincero spirito unitario e senza ingiustificate pretese “egemoniche” – che sabato 25 ottobre – dalle ore 10,00, presso i Cantieri Megaride nel porto di Napoli – si terrà un incontro nazionale in cui verrà avviato un serio e aperto confronto per decidere insieme il percorso per la costruzione del partito comunista. I compagni della Campania avranno un incontro preparatorio sabato 18.

CANTIERE PER LA COSTITUENTE COMUNISTA – NAPOLI

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