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Munezza

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(27 Giugno 2011) Enzo Apicella

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    Chiarezza politica sull'inchiesta di Pianura

    (10 Ottobre 2008)

    L'inchiesta giudiziaria su Pianura è evidentemente 'un'inchiesta contenitore' (addirittura la prima parte è un'inchiesta 'sperimentale' sugli ultras).
    Per la parte che riguarda la discarica di Pianura, emerge con chiarezza un nucleo di interessi e speculazione elettorale ed economica che coinvolge in primo luogo i due esponenti politici indagati. Al di là della rilevanza giudiziaria (per la quale vale sempre la presunzione di innocenza) per noi conta la rilevanza politica, che c'è tutta. Ed è quel tipo di interessi che abbiamo sempre combattutto nelle lotte ambientaliste, anche a Pianura, sostenendo le assemblee, i comitati, le forme democratiche, trasparenti e orizzontali.
    Così come però ci sono e c'erano anche forti interessi di segno opposto: cosa vuol dire l'assessore Nugnes, parlando di informazioni del sindaco e riferendo che 'la camorra vuole la riapertura della discarica', oppure quali sono 'le braciole' ricevute da Pietro Diodato (AN) nel bilancio regionale in cambio della sua attività a favore della discarica? E chi, al governo della regione, ha stretto questo patto con il consigliere Diodato? Perchè questo sui giornali non viene approfondito?

    Ma quello che a noi preme di più è difendere il significato della resistenza di Pianura! Un enorme e rabbiosa esplosione popolare, certo complessa, ma che mai può essere raccontata come una vicenda criminale! Esattamente come non potrebbe essere compresa in questo modo la famosa esplosione dei ghetti di Los Angeles.
    Come abbiamo già ricordato, a Pianura ci sono state migliaia di persone in piazza. Le mobilitazioni e il conflitto sociale, perfino il 'riot', messo in campo da tante centinaia di giovani sono una vicenda che appartiene alla storia sociale della nostra città. Alle sue domande inascoltate di cambiamento, alla ribellione contro il sequestro del futuro! Dopo 15 anni di Commissariamento Straordinario che è stato invece la chiave per garantire ecomafie e speculatori.
    L'apertura della discarica di Pianura era dentro tutto questo ed era una bomba ecologica vera e per questo la gente si è ribellata! Lo possono testimoniare i tanti che, come noi, hanno partecipato ai giorni della protesta, alla costituzione di comitati, all'organizzazione dei cortei e dei presidi, alla presa di parola collettiva di quei momenti. Una resistenza legittima e vincente. Una lotta le cui ragioni sono state riconosciute paradossalmente dalla stessa magistratura che poi ha sequestrato il sito dei Pisani perchè 'ad alto rischio per la salute'. Ma solo dopo...! E allora la domanda sorge spontanea: cosa sarebbe successo senza la ribellione della gente!!?
    Riaprire la discarica era un crimine e la classe politica che ne conosce la storia non poteva esserne all'oscuro.

    Anche in questa inchiesta ci sono tanti che hanno partecipato genuinamente e istintivamente a questa esplosione di protesta, che aveva motivazioni vere e gravi e si scontrava contro una totale e assurda chiusura del mondo politico e istituzionale. Perciò noi ne chiediamo la libertà, perchè è una storia che non può essere scritta in tribunale!
    Molti sono ragazzi di strada, e allora!? Alcuni vanno allo stadio, e allora!? Basta questo a presentarli come i soldatini di altri? Tantissimi hanno intuito in quella lotta il senso di un rapporto diverso con un quartiere nato dalla speculazione edilizia e dalla disgregazione sociale. E' da qui che bisogna lavorare.

    E' altrettanto evidente infine come ci sia la volontà (espressa perfino nella conferenza stampa della digos) di utilizzare questa inchiesta come un modello e una clava per intimidire le altre proteste ambientaliste. Finalmente si può scrivere di nuovo che chi si oppone al piano rifiuti è prezzolato mentre le istituzioni si battono per la 'legalità democratica'... Grazie, l'abbiamo già sentita!! L'attuale piano rifiuti con oltre dieci megadiscariche e cinque (!!) inceneritori è un crimine sociale, economico e ambientale. Un crimine possibile solo grazie al ricatto, alla repressione e a un totale esproprio di democrazia che dura, su queste vicende, almeno da 15 anni. Perciò la nostra resistenza non può che continuare.

    Rete Campana salute e Ambiente

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