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La fatalità dominante

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(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Si dimetta, Schifani. Sta indegnamente ricoprendo la carica di Presidente del Senato.

(20 Ottobre 2008)

Adesso basta! E' ora di finirla di addossare le colpe alle vittime, di un sistema del lavoro al quale la politica ha deciso di prostrarsi. Una politica tanto asservita a Confinsdustria da parlare con essa all'unisono. Marcegaglia, come Sacconi, come Schifani.

Quando Marcegaglia se la prende con i lavoratori e contro le norme che tutelano la sicurezza sul lavoro, fa affermazioni in linea con la carica che ricopre: quella di presidente dei padroni italiani. Nel momento in cui Sacconi riferisce che occorre modificare (per smembrarlo) il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, parla da ministro di un governo di destra, che attua politiche di destra, neoliberiste, che notoriamente parteggia per i grossi interessi economici. In entrambi i casi, le loro affermazioni sono spesso quanto meno indecenti, se lette dall'altra parte della barricata da loro occupata, ma in linea con il ruolo che rivestono.

Ma se il Presidente del Senato (seconda carica della Repubblica italiana che ha nell'art.1 della Carta Costituzionale il riferimento al lavoro quale elemento fondante della Repubblica stessa, che dovrebbe esercitare la funzione di Presidente della Repubblica supplente e quindi essere garante dell'unità nazionale), dopo l'essesima strage sul lavoro afferma che «bisogna educare al rispetto delle regole la classe operaia», credo che sarebbe auspicabile che quel Presidente del Senato rinunci all'esercizio di quella carica. Un Presidente del Senato che non ha la capacità di garantire il rispetto della Carta Costituzionale, non solo nella sostanza ma nemmeno nella sua forma simbolica e rappresentativa, non è meritevole di occupare quella poltrona.

Il senatore Schifani, schierandosi di fatto dalla parte di chi non garantisce l'integrità fisica e psichica dei lavoratori, si pone in contrapposzione al principio costituzionale che all'art.35 "tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni" e risulta pertanto incompatibile con la carica che ricopre.

Si dimetta, allora, il senatore Schifani dalla carica che indegnamente sta ricoprendo. Si dimetta e si vergogni delle squallide affermazioni che da seconda carica dello Stato si è permesso di fare.

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