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Cantiere Italia

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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
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(Di lavoro si muore)

Basta morti sul lavoro

Iniziativa al Festival del cinema di Venezia

(8 Settembre 2008)

Una delegazione in rappresentanza della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro ha fatto un'incursione oggi, 5 settembre, al Festival del cinema di Venezia in occasione della proiezione per il pubblico dei film sulla strage degli operai della ThyssenKrupp.

Abbiamo esposto all'esterno del Palalido uno striscione "basta morti sul lavoro" e dei cartelli in solidarietà e per la riassunzione del ferroviere Rls Dante De Angelis. All'interno, invece, in una sala piena, alla presenza di registi ed attori dei film "La fabbrica dei tedeschi" (di Calopresti) e "ThyssenKrupp" (con l'operaio Carlo Marrapodi), con la presenza dei lavoratori dall'Associazione Esposti Amianto di Monfalcone, così come dell'ex ministro Damiano, ci è stato impedito di diffondere dei volantini. Ma non ci hanno potuto impedire di leggere ad alta voce un comunicato che spiegava le ragioni della nostra presenza al Festival del cinema, il nostro apprezzamento per l'impegno di questi registi che interpretano con l'arte visiva la nostra stessa battaglia a difesa della vita dei lavoratori e abbiamo fatto appello ad unirsi alla nostra lotta, ai nostri programmi e proposte. Questo intervento, che la direzione ha cercato comunque d'impedire senza riuscirci, ha trovato il consenso del pubblico presente con un'applauso generale.

All'uscita invece è scattata la rappresaglia autorizzata dal direttore della Mostra del cinema: forze dell'ordine con scudi e manganelli, in assetto antisommossa, sembravano pronti a caricare. Hanno tentato di strapparci dalle mani lo striscione e d'impedirci il volantinaggio ma la nostra denuncia di fronte alle persone che uscivano dalla sala di proiezione ha attirato molta attenzione che, di fatto ha impedito un'azione repressiva incredibilmente spropositata. Ci hanno spinti fuori dalle transenne dove abbiamo riaperto lo striscione con i lavoratori di Monfalcone che si sono uniti a noi e abbiamo rilasciato interviste ai giornalisti presenti.

Integrazione

Si e’ avuta in uscita dalla sala una rappresaglia ulteriore mentre accadeva l’attacco allo striscione, un compagno Marco Desini, peraltro invalido civile, e che non aveva potuto accorrere subito, si e’ visto sequestrata la borsa con bollettini ed opuscoli sindacali di Slai cobas per il sindacato di classe, che in precedenza aveva dovuto assurdamente consegnare alla sicurezza. Il compagno Dorigo che ha fatto nel merito un comunicato nell’immediatezza della comunicazione si scusa se pareva personalizzare sulla vicenda ma al momento non aveva notizie avendo dovuto rimanere impegnato in altre cose in sede ed aveva appreso solo di questa ulteriore grave provocazione, sulla quale seguira’ querela.

Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro

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