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    Vicenza: smilitarizzare e rimunicipalizzare

    Documento dell'Associazione Genitori SPIOX per l’incontro con i candidati alla carica di sindaco

    (24 Febbraio 2003)

    La sera del 13 febbraio l'Associazione genitori SPIOX -VIcenza - ha partecipato all'incontro: "La città incontra i candidati sindaci: La parola ai cittadini" all' Auditorium Canneti.
    L'Associazione Genitori SPIOX ha presentato un documento sui giovani richiedendo al futuro candidato: la rimunicipalizzazione dei servizi e la smilitarizzazione del territorio (la caserma Ederle è situata all'interno del quartiere di SPIOX).



    Come Associazione Genitori di S. Pio X Vicenza, riteniamo opportuno formulare ai candidati presenti una proposta che si riferisca ad interventi a favore degli adolescenti, che sono spesso dimenticati in quanto, non avendo diritto di voto, non sono interessanti dal punto di vista elettorale.

    Vorremo incentrare la proposta partendo dalla necessità di cambiare il metodo di approccio al mondo giovanile, in particolar modo preadolescenti e adolescenti, che sono i più vulnerabili e i meno protetti (per la loro stessa natura,per l’insufficiente attenzione degli adulti, per come la società è strutturata). Per far questo richiamiamo la necessità di una nuova impostazione nei rapporti tra le Istituzioni e Servizi e la loro realtà, intendendo il superamento del concetto “prevenzione” per acquisire una cultura che esprima il concetto di “promozione”.

    Se non si produce questa svolta culturale non si affronteranno in maniera strutturale le problematiche giovanili, rimanendo sempre in una situazione di precarietà ed intervento tardivo a fronte di segnali di disagio espressi.

    Passare da una fase di prevenzione ad una fase di promozione vuol dire creare i presupposti per “fare spazio” e non “concedere spazio” alle potenzialità, personalità e bisogni che questa realtà esprime in continuazione e alla quale si negano risposte soddisfacenti.

    Riteniamo che il primo passo da percorrere sia quello di avvicinare le Istituzioni e i Servizi , creando un collegamento forte tra il territorio e le istituzioni.

    Ci riferiamo, ad esempio, agli “Animatori di strada”, che assumono un ruolo rilevante nell’approccio iniziale, nel primo rapporto che si crea nella realtà territoriale dove i ragazzi/e, iniziano a creare rapporti nuovi e diversi da quelli famigliari (compagnie informali).

    Riteniamo che sfruttare questa risorsa sia il modo migliore per creare quelle relazioni privilegiate che sono fondamentali nella crescita degli adolescenti.

    Naturalmente, a fianco di questo progetto, si deve creare un insieme di realtà di supporto.

    Ci riferiamo ai centri d’aggregazione, che devono – per i preadolescenti e gli adolescenti – prevedere un progetto educativo e, quindi, personale preparato. Progetto che preveda una continuità educativa, privilegiando le relazioni interpersonali, il rapporto fra le diverse culture, e che sia in grado di rispondere alle richieste che sorgeranno dai ragazzi/e.

    Questo presuppone la necessità di avere centri d’aggregazione che siano gestiti in modo esemplare e con una continuità educativa tale da non creare disorientamento.

    Riteniamo, quindi, indispensabile che questa realtà di aggregazione debba essere gestita dal Comune.

    La scelta di demandare all’impresa privata (tramite appalti a cooperative) è molto pericolosa, poiché la logica del profitto potrebbe limitare quelli che sono i principi di assistenza, gratuità e sostegno, che dovrebbe essere alla base di tale progetto di aggregazione.

    La “rimunicipalizzazione” di tutti i servizi importanti è per noi fondamentale in quanto è garanzia di maggior trasparenza, professionalità e certezza della continuità del servizio. In questa ottica, inoltre, i lavoratori dei servizi educativi potrebbero usufruire loro stessi di maggiori garanzie e tutele nel posto di lavoro, situazione questa che renderebbe l’operare a fianco dei giovani più sereno.

    Crediamo, inoltre, che sia necessario riformulare il concetto di servizi alla persona, intesi come opportunità di crescita, a fronte di bisogni sempre più diversificati e urgenti. Riteniamo opportuno ricordare quei giovani, preadolescenti e adolescenti, che a causa di particolari situazioni familiari, o in quanto provenienti da altre culture, o che versano in particolari situazioni di disagio relative a handicap psichici, intellettivi o motori, necessitano urgentemente di strutture e ambienti adeguati ove potersi integrare con giovani della loro stessa età, tenendo conto del potenziale che le giovani generazioni possono esprimere se opportunamente stimolate.

    Ovviamente perché ciò possa avvenire bisogna cambiare rotta, investendo “sull’essere e non sull’apparire”, cambiando l’ordine sulla scala delle priorità.

    “PRIMA IL NECESSARIO E DOPO IL SUPERFLUO”!!!

    Tutto, inoltre, va inserito in un progetto molto più ampio riferito alla famiglia realizzando una seria politica a favore delle stesse.

    Famiglia, non intesa unicamente in senso tradizionale o ristretto, ma intesa nella più ampia accezione del termine, cioè come gruppo di persone legate fra loro da rapporti affettivi.

    Famiglie di questo tipo sono molto numerose nella nostra comunità.

    Come Associazione che opera in un quartiere quale è quello di SPIOX, riteniamo fondamentale chiedere, a chi governerà questa città, di investire per le giovani generazioni, per creare loro alternative ai bar, alle discoteche, alla strada, per farle crescere e vivere in un quartiere “amico” e quindi, nello specifico caso di SPIOX, chiediamo inoltre che il futuro Sindaco di Vicenza si pronunci e si batta per la smilitarizzazione del territorio.

    Vicenza, 13 febbraio 2003

    Associazione Genitori SPIOX

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