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UE: respinta la risoluzione presentata dal PPE di condanna al Governo Bolivariano del Venezuela

Al voto tutta la Sinistra si è alzata ed ha abbandonato l’Aula

(24 Ottobre 2008)

Ieri 23 Ottobre, al Parlamento Europeo, è stata votata e respinta con il 94% dei NO una risoluzione presentata dal Partito Popolare Europeo fortemente critica nei confronti della situazione democratica in Venezuela. Il testo accusava il governo di Caracas di impedire la corsa elettorale (si voterà il prossimo 23 Novembre per il rinnovo delle amministrazioni di molti enti locali) di alcuni oppositori.

In secondo luogo, la risoluzione chiedeva al Venezuela di far luce al più presto sull’assassinio di Julio Soto, leader giovanile del partito democratico cristiano Copei, chiarendo la dinamica del crimine. Soto, 31enne attivista dell’opposizione, è stato ucciso lo scorso primo ottobre con due colpi di arma da fuoco mentre passava con il suo fuoristrada nel centro di Caracas.

In terzo luogo i parlamentari europei sono tornati sull’espulsione “arbitraria”, insieme al vicedirettore Daniel Wilkinson, del direttore generale di Human Right Watch America, il cileno José Miguel Vivanco, dal territorio venezuelano “per aver presentato un rapporto critico sulle libertà pubbliche e il rispetto dei diritti umani nei 10 anni di mandato del presidente Chávez.

Il governo venezuelano ha criticato duramente il testo definendolo una “farsa” presentata con “intenzioni politiche”.

In particolare, il viceministro venezuelano per i Rapporti con l’Europa, Alejandro Fleming, rallegrandosi per il fatto che la maggioranza degli europarlamentari ha respinto la risoluzione, ha replicato duramente ricordando come la misura dell’interdizione di alcuni esponenti dell’opposizione dalle prossime elezioni sia arrivata direttamente dalla Corte Suprema, dopo aver verificato il loro coinvolgimento in atti di corruzione.

Fleming ha inoltre dichiarato che non è passato il "tentativo dell’estrema destra nel Parlamento Europeo di utilizzare tale Istituzione per lanciare bombe incendiarie contro il governo del Venezuela ".

“Il Venezuela”, ha ribadito l’alto funzionario di Caracas, “è un paese libero ed indipendente”. Il diplomatico s'è inoltre felicitato del fatto, definito “storico “, che i gruppi parlamentari di sinistra (socialisti, sinistra unitaria europea, verdi) hanno deciso insieme di alzarsi e di abbandonare l’Aula.

Il viceministro, in relazione ai crismi di “urgenza” di cui la risoluzione era stata rivestita dai sui presentatori, ha ironizzato parlando di “prostituzione al meccanismo di urgenza”. Fleming ha posto l’accento sul diverso trattamento riservato dalla stessa Estrema Destra [il Partito Popolare Europeo, ndr] agli Stati Uniti (gli USA hanno più polte palesato pubblicamente la volontà di estendere l’uso della forza, fino a superare il limite della tortura, per estorcere confessioni da coloro i quali, unilateralmente, vengono definiti terroristi), che ha preferito il silenzio a medesime azioni di protesta.

venerdì 24 ottobre 2008

Francesco Fumarola

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