">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Suora Pronobis

Suora Pronobis

(10 Settembre 2011) Enzo Apicella
Maurizio Sacconi spiega l'articolo 8 della Manovra (quello sui licenziamenti senza giusta causa) con l'esempio delle suore violentate: "basta dire di no"

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Diritti sindacali)

Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 09-14/10/08

SOMMARIO: Tecnogas, Bosh, Morti sul lavoro, Eaton, Cablauto, Morte sul lavoro, Alitalia, Consorzio sviluppo, Ama Aquilone, Porto Marghera, Montefibre, Caffaro, Serradifalco, Adrano

(17 Ottobre 2008)

09 ottobre 2008

TECNOGAS http://www.quotidianodelnord.it

Un Tavolo permanente di crisi composto da Istituzioni, parlamentari e sindacati terrà costantemente monitorata la vertenza Tecnogas e i suoi sviluppi, avvalendosi con ogni strumento a disposizione - tra cui anche il Tavolo Anteverto - per attenuare l'impatto della crisi sui lavoratori Tecnogas e sul territorio interessato.
E' questo l'impegno scaturito questa mattina dall'incontro che gli assessori provinciali al Lavoro e alla Solidarietà hanno avuto con i parlamentari reggiani, il Comune di Gualtieri e Fim, Fiom e Uilm. Questa vicenda coinvolge non solo i 500 lavoratori Tecnogas, ma anche altre imprese e lavoratori dell'indotto. Il primo tempo di questa partita si chiude con l'amministrazione straordinaria. Ma adesso si apre il secondo tempo. Il commissario che verrà nominato dovrà essere persona, oltrechè tecnicamente competente, anche in grado di saper ascoltare ascoltare tutte le parti coinvolte, impresa, lavoratori, Istituzioni e territori.

11 ottobre 2008

BOSH http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

Preoccupazione per lo stabilimento barese della Bosh dove è nata e si produce la pompa ad alta pressione che rappresenta il cuore del sistema d’iniezione diesel "common rail". Attualmente l’impianto barese, che produce anche freni, conta su circa 2400 dipendenti, in prevalenza giovani. Circa 2000 (400 impiegati e 1600 operai) sono in cassa integrazione ordinaria per altre 3,5 settimane aggiuntive a quelle già decise a settembre.
Si è continuato a fare straordinari quando questi andavano azzerati. La responsabilità è tutta dell’azienda, una responsabilità che ricade ora sui lavoratori. Quello di Bari un tempo era un stabilimento strategico e oggi non è più leader, se le casa madre non indicherà nuove tipologie di prodotto.

12 ottobre 2008

ALTRI 2 MORTI SUL LAVORO http://www.repubblica.it/

Due persone sono morte in due diversi incidenti sul lavoro. La prima tragedia è avvenuta poco dopo le 17.30 in un cantiere edile a Montegalda, nel vicentino. Emanuele Scarmin, 42 anni, artigiano, sposato, padre di due figli, ha perso la vita dopo essere stato travolto dal proprio furgone che aveva messo in moto pur rimanendo al di fuori dell'abitacolo. Il mezzo, con la retromarcia inserita lo ha investito continuando poi la corsa sino a schiantarsi contro un muro.
L'altro incidente si è verificato in un'acciaieria di Odolo, in provincia di Brescia. Un operaio di 21 anni, originario della Sicilia, è morto schiacciato da un macchinario, forse azionato per sbaglio. Il giovane era dipendente di un'azienda che aveva ottenuto un subappalto dall'acciaieria bresciana. Altri tre lavoratori sono rimasti invece feriti in provincia di Avellino. L'episodio è avvenuto nella Coibem, nella periferia industriale di Montefredane., mentre gli operai stavano travasando del catrame da un'autocisterna a un silos di contenimento. Gli schizzi di un getto di catrame a 150 gradi centigradi li ha colpiti per colpa del malfunzionamento di un manicotto di acciaio.

14 ottobre 2008

EATON DI MASSA: 345 IN MOBILITA' http://www.opinione.it/

Trecentoquarantacinque lavoratori in mobilità: questo è il risultato dell’accelerazione degli ultimi giorni avvenuta alla Eaton di Massa. La multinazionale americana, specializzata in componentistica per automobili, è arrivata a questa conclusione dopo che sono venute a mancare alcune commesse da parte della Fiat; in particolare nella fabbrica apuana si producevano punterie per auto. I vertici aziendali hanno deciso di spostare la produzione in Polonia e Stati Uniti. Insomma un classico esempio di delocalizzazione: sulle spalle però di un territorio già depresso a livello occupazionale ed economico. Gli operai hanno organizzato un presidio fisso all’ingresso della fabbrica con lo striscione "Eaton USA e getta".

CABLAUTO http://www.denaro.it/

Nuova crisi industriale in provincia di Avellino. Cablauto Gruppo Leoni cesserà le proprie attività da marzo. Pronte le lettere di licenziamento per i 100 dipendenti. A renderlo noto i vertici aziendali dopo un incontro presso l’Unione Industriali di Avellino. Allarme di Cgil, Cisl e Uil: Servono subito gli ammortizzatori sociali".
http://www.ilmattino.it/
Dall’assemblea di fabbrica al sit-in di protesta. Ieri mattina la manifestazione dei lavoratori Cablauto e dei sindacati. Un sit-in pacifico nella forma ma deciso nella sostanza. Dalle 11 alle 13 tutti davanti al Comune, con la fabbrica chiusa. Ma l’incontro tanto auspicato col sindaco di Avellino, Pino Galasso, non c’è stato. I sindacati chiedono di attivare un tavolo tecnico istituzionale col coinvolgimento di Comune, Provincia (sebbene commissariata), Asi, Assindustria e Regione.

MORTE SUL LAVORO ALLA FERRIERA http://www.bresciaoggi.it/

Era arrivato in Valsabbia dal sole della Sicilia. Era approdato nel cuore della Brescia che lavora per montare un nuovo laminatorio. Il ricordo del mare e del sole della sua terra gli si è spento dentro ieri pomeriggio, dopo una breve agonia, in una saletta di rianimazione dell’ospedale civile di Brescia, dove poco prima era stato ricoverato per un grave infortunio. SI È CONSUMATA ieri a Odolo l’ennesima morte bianca nel bresciano alla Ferriera Valsabbia dove non ha trovato scampo un giovane siciliano di 21 anni di Gela, dipendente di una ditta specializzata in montaggi industriali.
Gaetano Infurna, era operaio della C.v.s. montaggi, una srl siciliana, che aveva ottenuto in subappalto l’assemblaggio alla Ferriera Valsabbia di Odolo di un nuovo laminatoio. Il giovane siciliano è rimasto schiacciato tra due assi (una fissa e l’altra in movimento), del nuovo macchinario che sta all’interno del Reparto dove avviene la formazione dei fasci. Uno schiacciamento piuttosto grave, tanto che sin dalla prima segnalazione fatta dai colleghi del giovane, la centrale operativa del 118 ha indirizzato a Odolo l’equipe di rianimazione dell’Eliambulanza. Non appena la notizia si è diffusa, sono arrivati sul luogo dell’incidente anche le rappresentanze sindacali di categoria che, verificato quant’era accaduto e la sua gravità, hanno subito proclamato uno sciopero dell’azienda fino alle 14 ore.

ALITALIA: CIG PER 7.614 DIPENDENTI http://www.ilmattino.it

Il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, attende per fine mese l’offerta vincolante da parte della Cai. La Compagnia aerea italiana per gli asset legati all’attività volo. Proseguono, intanto, gli incontri con i sindacati per la stesura dei nuovi contratti. Domani è in agenda una riunione sulla selezione del personale che sarà assunto nella nuova compagnia: 12.639 lavoratori. Mentre ieri è stata avviata la cassa integrazione straordinaria per tre mesi - da ottobre a dicembre - per 7.614 lavoratori di Alitalia, Alitalia Express, Alitalia Airport e Alitalia Servizi. Per la procedura del 18 settembre era stata richiesta la cigs per 4.286 dipendenti (831 piloti, 1.383 assistenti di volo e 2.072 lavoratori di terra) per 34 aerei messi a terra; per l'altra procedura era stata richiesta la cigs per 3.328 dipendenti (970 piloti,
1.383 assistenti di volo e 975 lavoratori di terra) per un totale di 10 aeromobili. I rappresentanti delle nove sigle sindacali di Alitalia sono riusciti ad ottenere che la cassa integrazione straordinario venga spalmata su tutti i dipendenti delle quattro società e, in particolare, per il personale navigante, piloti e assistenti di volo responsabili facenti parte degli equipaggi degli aeromobili messi a terra (Md80, B767, Md11 che fanno capo da Alitalia, Embraer145 e Atr72 di Alitalia Express).

CONSORZIO SVILUPPO: NIENTE STIPENDI http://www.corriereadriatico.it/

Parlano senza mezzi termini di situazione esplosiva, sindacati e lavoratori della Sgl Carbon, che insieme ai tanti colleghi licenziati ed ora riassunti in seno al Consorzio Sviluppo Futuro di Latina, ieri hanno incrociato le braccia ed attuato un presidio nella sala delle assemblee di quella che è stata la fabbrica simbolo dell’industria ascolana.
Una situazione esplosiva in un clima da ultima spiaggia. Tale è quello che si respira dalle parti della Carbon (e che si propaga in tutta la città, data la valenza in termini di ex occupati con tanto di famiglie a carico).
Il Consorzio Sviluppo Futuro non riesce più a pagare gli stipendi ai lavoratori, tanto che siamo già a due mensilità arretrate. Ieri è stata la volta anche dell’assemblea dei lavoratori della Novico, dove la nuova proprietà minaccia di aprire una mobilità per 40 degli 87 dipendenti. L’assemblea ha deciso di indire sin da subito uno stato di agitazione, con il sindacato che si è impegnato a chiedere un incontro urgente alla proprietà.

AMA AQUILONE http://www.corriereadriatico.it/

Di situazione esplosiva non c’è solo quella della Carbon. A qualche chilometro di distanza, ieri sono stati anche i lavoratori della ex Ama-Aquilone a protestare vibratamente, con tanto di manifestazione stradale. Lavoratori che puntano l’indice contro Il Consorzio Sviluppo Futuro, reo secondo gli stessi ex dipendenti di non rispettare gli accordi presi in sede sindacale.
"Siamo arrabbiati per come siamo stati trattati – confermano alcuni di loro -, e preoccupati per il nostro futuro e quello delle nostre famiglie. A maggio ci eravamo accordati, obtorto collo, per avere dal Consorzio 600 euro mensili per cinque mesi, dopodiché sarebbero partiti dodici mesi di cassa integrazione straordinaria e poi la mobilità. Ebbene, l’azienda ha sbagliato qualcosa nel presentare le domande di Cgis presso il ministero, tanto che ora, nonostante l’assessore provinciale Mandozzi si sia interessato personalmente e sia riuscito, come lo stesso ci ha confermato oggi (ieri, ndr), a risolvere la questione, il rischio è che dal prossimo mese di novembre non avremo un soldo per tirare avanti le nostre famiglie".

PORTO MARGHERA: SCIOPERO ALLA RAFFINERIA http://gazzettino.quinordest.it/

Fumata nera ieri in Prefettura per la raffineria Eni di Porto Marghera. L'incontro di raffreddamento, convocato per cercare di evitare lo sciopero, si è concluso con un nulla di fatto, nel senso che le parti sono rimaste sulle loro posizioni: Eni non riconosce il problema posto dai sindacati, Cgil, Cisl e Uil dei chimici invece insistono che il problema esiste eccome. La richiesta dei sindacati è quella di prevedere un anticipo del turnover, assumendo una decina di persone da mettere in addestramento produttivo per sostituire, poi, chi presto andrà in pensione e, in questo modo, evitare di provocare contraccolpi nell'organizzazione del lavoro. Ci sono circa 20/25 dipendenti che ormai hanno i requisiti per uscire.

EX ADDETTI MONTEFIBRE: VINTA CAUSA http://gazzettino.quinordest.it/

Hanno fatto tutto da soli, pagandosi anche gli avvocati, perché i sindacati non li hanno patrocinati, l'Inail non riconosceva il loro diritto e Montefibre, l'Azienda di Porto Marghera per la quale hanno lavorato una vita, li ha ostacolati. Alla fine, però, hanno vinto: il giudice del Lavoro del Tribunale di Venezia ha riconosciuto a 120 pensionati il diritto ad usufruire della legge 257 del 1992 sui lavoratori esposti all'amianto: in tal modo devono ricevere dall'Inps circa 15 mila euro a testa di arretrati e un aumento di 200 euro al mese della pensione. Trenta ricorrenti sono, invece, stati bocciati, ma ricorreranno in appello perché sono convinti di essere stati anche loro a contatto con l'amianto usato per coibentare le tubature degli impianti, e i colleghi stanno già facendo una colletta per sostenere le spese.

CAFFARO DI TORVISCOSA http://gazzettino.quinordest.it

Quella di oggi potrebbe essere una giornata strategica per lo stabilimento chimico Caffaro di Torviscosa. In queste ore, infatti, l'amministratore delegato di Snia raggiungerà Roma per capire se da parte del Governo c'è la disponibilità a raggiungere un accordo per la bonifica del sito friulano evitandone così la chiusura totale. È la speranza cui tutti si sono aggrappati in questi ultimi giorni dopo il no del Gip del Tribunale di Udine al parziale dissequestro dell'impianto che risulta, a suo parere, inattivabile allo stato di fatto. Comunque vada a finire, i tempi ormai stringono e la fabbrica si sta letteralmente esaurendo: il carico di 300 tonnellate di cloro fatto arrivare la scorsa settimana, per permettere al comparto cloro-paraffina di eseguire alcune lavorazioni e soddisfare la richiesta di un cliente, è finito ieri. Ieri mattina i delegati Rsu di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i referenti friulani di Caffaro. È stata anche avanzata la
proposta di provare ad accendere l'impianto cloro-soda per vedere effettivamente quando inquina. La procedura, a parere di Caffaro, metterebbe in evidenza il contenimento entro la soglia di guardia delle emissioni di mercurio pericolose. C'è un contatto tra Caffaro e Assindustria per l'attivazione di un tavolo di trattativa per i lavoratori. Si comincia a parlare concretamente di ammortizzatori sociali; comunque vadano i prossimi incontri, infatti, gli operai purtroppo si troveranno senza lavoro e arriverà la fase di ferma. Si vuole puntare sulla cassa integrazione straordinaria per un anno o per un anno più uno. Un massimo di 24 mesi, quindi, per i 270 dipendenti, prima della eventuale mobilità. Per l'indotto, invece, non c'è scampo.

SERRADIFALCO: REVOCATO SCIOPERO COMUNALI http://giornale.lasicilia.it/

Revoca dello sciopero dei dipendenti comunali indetto per giovedì 16 ottobre. E' questo il risultato al quale sono pervenute le parti ieri mattina in occasione dell'incontro in Prefettura. Un risultato che sembra fare ben sperare nella prospettiva di un ritorno al dialogo tra impiegati comunali e le loro rappresentanze sindacali da una parte, e l'Amministrazione comunale dall'altra. L'accordo tra le parti, con la conseguente revoca dello sciopero, è stato raggiunto sulla base di una discussione che ha investito diversi punti. In primo luogo, è stato previsto per il prossimo 30 ottobre l'avvio della contrattazione decentrata. In quell'occasione, l'amministrazione comunale s'è impegnata a definire le progressioni orizzontali dei dipendenti comunali ed il Fes. Per quanto riguarda invece l'adeguamento dei buoni pasto, è stato fatto rilevare da parte dell'amministrazione comunale che, al momento, non ci sono fondi per adeguarli. Riguardo poi al capitolo
degli arretrati legati all'aumento contrattuale in busta paga, l'amministrazione Ricotta ha preso l'impegno che, non appena dalla Regione giungerà il primo mandato, sarà data priorità, entro il 30 novembre, alla liquidazione degli arretrati ai dipendenti comunali. Relativamente, invece, alle somme delle progressioni orizzontali per le quali l'amministrazione comunale aveva avviato il recupero, è stato assicurato che non saranno toccate fino a quando sulla questione non si pronuncerà il giudice del lavoro che, dunque, dovrà stabilire se spettano o meno questi soldi agli impiegati comunali che li hanno in precedenza percepiti.

ADRANO: SCIOPERANO GLI OPERATORI ECOLOGICI http://giornale.lasicilia.it

Ad Adrano i sacchetti della spazzatura, ieri mattina, non sono stati raccolti per cui è tornato l'incubo dell'emergenza rifiuti. I circa 50 operatori ecologici che operano nel territorio adranita hanno incrociato le braccia perché non hanno ancora ricevuto gli stipendi di agosto e settembre. Esasperati, i lavoratori hanno manifestato la loro rabbia in pieno centro cittadino, proprio di fronte a palazzo Bianchi, sede di rappresentanza del Comune di Adrano.
Nei cartelli poggiati sui muri dell'edificio comunale, scritte che sintetizzano in modo molto eloquente una situazione divenuta per i lavoratori ormai insostenibile: "Vogliamo i soldi", "Disperazione totale. Ora basta", "Non parole ma fatti". Sfiduciati e senza stipendio ormai da un paio di mesi, i netturbini sono decisi a protestare a oltranza sino a quando non riceveranno le due mensilità. Lo hanno detto a chiare lettere e non hanno più intenzione di aspettare.

Web page:

http://it.geocities.com/cen_doc_lotta/
E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it

Centro di Documentazione e Lotta

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Diritti sindacali»

Ultime notizie dell'autore «Centro di documentazione e lotta - Roma»

6791