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(25 Ottobre 2008)

-prima cosa, autogestitevi in prima persona il movimento e non permettete a partiti, sindacati, o estranei di parlare a nome vostro
-sappiate che ogni movimento viene immediatamente infiltrato da poliziotti, carabinieri, elementi di parte avversa, servizi segreti, che, oltre a fare la spia, spingono verso forme di violenza che il governo non vede l’ora di reprimere (ricordare i fatti di Genova)
-ricordatevi che dietro la strategia governativa di ridimensionare la scuola pubblica vi è la martellante richiesta da parte del Vaticano di dare più spazio e soldi alle scuole cattoliche e in genere a quelle private, per arrivare ad una situazione simile a quella degli USA dove le scuole pubbliche sono parcheggi riservati alle classi subalterne, senza qualità e con insegnanti demotivati, e tutte le altre sono private, costose, con grande eccellenza didattica e di mezzi, fino alle università, quelle TUTTE private e così costose da essere vietate ai poveri. L’esclusione delle classi subalterne dal potere viene pianificata nella scuola, e in Italia si vuole copiare il modello anglofono
-tenete conto che il vostro sapere, anche il più brillante e di eccellenza,sarà offerto a una società, quella capitalista, che tratta gli esseri umani senza tener conto della loro salute, fisica e mentale, li sfrutta e li spreme come limoni e li getta via quando non gli servono più, ricattandoli precarizzandoli, in una profondissima divisione di classe.

Questa società, nella quale tutti voi aspirate di lavorare e produrre, è immersa in una profonda crisi, originata da luridi truffatori, travestiti da banchieri, che hanno infettato il mondo con i loro titoli tossici, ci hanno guadagnato somme colossali (che hanno già fatto sparire), e pretendono anche che questa crisi sia pagata dai soldi pubblici, quelli che dovrebbero servire alla scuola o alla sanità.
Non solo, ma il modello di sviluppo voluto e realizzato dalla classe capitalista oggi smascherato e fallimentare, sta generando una crisi ancora più grave, che si sommerà a quella finanziaria, e si tratta del collasso ambientale, a totale responsabilità di chi considera la nostra madre terra una discarica di fumi e rifiuti tossici, che i suddetti padroni preferiscono affidare alla mafia per risparmiare sul loro corretto smaltimento.
Chiunque voglia avere un futuro DEVE fare i conti con queste crisi, che non sono cicliche, ma strutturali, e rivelano la necessità assoluta che l’economia sia guidata dalla politica (da una buona politica), e non come oggi dove le lobby multinazionali e i padroni dei media dettano legge.
Bisogna chiedere che non un solo euro pubblico sia buttato per sostenere le banche, perché esse sono complici dei capitalisti, sono compari. Chi ha spacciato titoli fasulli ne deve rispondere fino al fallimento e i suoi responsabili vanno processati. Risulta intollerabile che chi ha sempre gridato ai 4 venti le virtù del “libero mercato” e spernacchiato ogni ruolo statale, oggi chieda alla mano pubblica di ripianare i fallimentari bilanci delle proprie truffe, magari tagliando i fondi destinati a scuola e sanità.
Naturalmente non immagino uno Stato gestore, ma regolatore dell’economia e faccio un esempio rispetto alla riconversione energetica: obbligare ogni nuova costruzione ad essere realizzata con criteri di autosufficienza energetica ed idrica, con pannelli fotovoltaici e recupero in cisterna sotterranea dell’acqua piovana, stesso obbligo per tutti i capannoni industriali. In pochi anni non si parlerebbe più di fare centrali atomiche, perché il fabbisogno energetico sarebbe soddisfatto. Decisioni di un ministero per l’energia, non anarchia liberista.

Paolo De Gregorio

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