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(17 Aprile 2013) Enzo Apicella

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(La rivoluzione bolivariana)

Venezuela: la Rivoluzione Bolivariana in Italia

Quattro punti di vista sul processo venezuelano

(25 Febbraio 2003)

L'attualità venezuelana ha le sue origini in ciò che si conobbe come il "Caracazo", ovvero le grandi proteste del 27 e 28 di febbraio del 1989, quando la gente insorse contro la politica genocida del Fondo Monetario Internazionale, cui seguirono le sollevazioni civico-militari del 4 febbraio e del 27 novembre 1992 che videro, tra gli altri, la partecipazione dell'attuale Presidente, Hugo Chavéz Frías, all'epoca militare col grado di Comandante. Si arriva così alle elezioni presidenziali del 6 dicembre del 1998, vinte dallo stesso Chavéz col 56,2% dei consensi. Ed è quindi dal 1998 che il Venezuela vive il suo processo bolivariano, un processo fatto di successi ma anche insuccessi, contraddizioni proprie di qualsiasi processo rivoluzionario in gestazione.

Così, possono essere lecite le critiche del Popolo Pemón, cui è stato imposto nelle proprie terre un elettrodotto che porta l'energia elettrica venezuelana al Brasile, oppure le critiche rispetto alla concessione dello sfruttamento della Piattaforma Petrolifera dell'Orinoco ad imprese petrolifere degli Stati Uniti del Nord America.

Ma certo non possono passare ignorate le iniziative di riforma agraria che hanno beneficiato già 10.000 piccoli produttori agrari e che con la riforma sulla proprietà della terra urbana beneficeranno 5 milioni di persone, le iniziative a favore dell'educazione (3.000 nuove scuole, triplicati gli investimenti pubblici per l'Università, 36.000 nuovi docenti assunti, ecc..) e della salute (aumento del 20% dei medici di familia, trattamenti medici gratuiti per oltre 60.000 pazienti, creazione di 15 banche di latte umano per promuovere l'allattamento materno, ecc..).

C'è un interesse per la politica tra la gente che prima era inimmaginabile. I cittadini partecipano alle marce, alle assemblee, cosa che prima non succedeva; la partecipazione alla vita pubblica è reale e si da in ogni angolo del paese.

E' certo ancora presto per vedere i risultati della Rivoluzione Bolivariana dopo 40 anni di farsa democratica, che ha portato come conseguenza l'accumulazione di molti problemi che in quattro anni non possono risolversi. Ma camminando per il paese si possono già osservare le scuole bolivariane dove i bimbi fanno colazione e pranzo, gli ospedali lavorando meglio ed in ordine, lo sport funzionando ed un popolo battagliando per costruire un futuro migliore.

C'è molta coscienza soprattutto all'interno dei settori più esclusi, il cui ruolo è protagonista. Siamo di fronte ad una rivoluzione che si può definire Bolivariana perché è autentica, stà venendo partorita sulla base della storia del popolo venezuelano: "ciò che Bolivar non ha fatto, il suo popolo lo stà costruendo" mormora la gente.

Gli elementi rivoluzionari che caratterizzano oggi il processo Bolivariano sono a detta di molti: il repudio alla politica neoliberalista, il questionamento del Plan Colombia ed il rifiuto dell' Accordo di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).

Per capire il perché Chavéz abbia (come sostengono alcuni) tanto diviso i venezuelani, perché sia tanto amato tra gli umili del suo paese, ma anche tremendamente odiato dalla grande borghesia, da una parte dei sindacati e da alcune organizzazioni di sinistra, abbiamo deciso di invitare una serie di persone che bene esprimono un processo che ancora non è arrivato alla sua maturazione, che ancora dovrà affrontare situazioni di tensione e tentativi di colpi di stato provocati e finanziati dagli Stati Uniti del Nord America.

Saranno così in Italia attorno a metà maggio i protegonisti della Rivoluzione Bolivariana Venezuelana.

Ci sarà una dirigente della centrale sindacale Fuerza Bolivariana de Trabajadores, il cui congresso fondativo si terrà nel mese di Aprile, nel tentativo di porre un freno alla deframmentazione del movimento sindacale venezuelano, oggi più che mai debole (su una popolazione economicamente attiva di 10 milioni, solo il 12 % è affiliato ad una delle 4 centrali sindacali esistenti, cioè CTV, CUTV, CODESA e CGT. Ma a questo fenomeno si aggiunge una frammentazione tale per cui, per esempio, i maestri in Venezuela sono rappresentati da 500 mini-sindacati diversi).

Al Giro parteciperà anche Juan Contreras, fondatore della Coordinadora Cultural Simón Bolívar, organizzazione sociale di uno dei quartieri più poveri di Caracas (la Parroquía 23 de Enero). Juan è stato perseguitato politico, la sua casa è stata perquisita dalle forze di polizia 49 volte in pochi anni, prima di diventare deputato supplente per il Polo Patriótico nel Governo Chavéz. Juan è l'esatta figura del dirigente sociale venezuelano che non nega la propria partecipazione come cospiratore nella lunga vita politica del Venezuela. Così il 27 novembre del 1992 riafferma con convinzione la propria partecipazione all'insurrezione che vide scontri a fuoco proprio nella sua Parroquía (un barrio, cioè un "quartiere" con 500.000 abitanti).

Ancora, in rappresentanza del Movimiento Tercer Camino, parteciperà Francisco Prada Barazarte, dirigente guerrigliero nonchè fondatore del Fronte Guerrigliero degli Altipiani Ezequiel Zamora, dirigente della sollevazione militare di Puerto Cabello (2 Giugno 1961), capo della missione diplomatica presso la Organizzazione Latinoamericana di Solidarietà (costituitasi il 29 Luglio 1967 a Cuba), Commissario Politico delle FALN (La Habana, Cuba, 1964), Membro del Poliburò del Partito della Rivoluzione Venezuelana e del Comando delle Forze Armate di Liberazione Nazionale, capo della storica operazione della fuga dalla caserma San Carlos di Caracas (1967), fondatore del Fronte di Liberazione Nazionale insieme a Fabricio Ojeda ed a Douglas Bravo, oltre che antropologo indigenista e direttore del Museo di Arte Popolare dell'Università Los Andes di Trujillo (Venezuela).

E' ancora nostra speranza poter includere in questa delegazione Bernardo Lopes Cariaga, rappresentante della Facoltà di Ingenieria della Università Central del Venezuela (UCV), nonché dirigente del collettivo universitario Utopia.

Anche in questo caso, la speranza è di poter organizzare 40 tappe in tutta Italia. Questo giro sarà accompagnato da un secondo numero monotematico de "Il Colibrì, Colori dell'Altra America" sul Venezuela. La delegazione sarà accompagnata da un responsabile del COINARIR traduttore/traduttrice. Tutte le realtà interessate, possono contattarci ai recapiti sotto indicati (per conoscere i dettagli delle condizioni).

COmitato INternazionalista ARco IRis (COINARIR)

Fonte

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