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Verona città di Pace non vuole i treni della Morte

resoconto del picchetto alla stazione del 21 febbraio

(25 Febbraio 2003)

Un gruppo di pacifiste e di pacifisti di Verona saputo del passaggio per la Stazione di S.Martino di un treno carico di armi e mezzi militari statunitensi e diretto alla base americana di Camp Darby ha scelto di manifestare la propria opposizione alla guerra in modo deciso tentando di opporsi al traffico della morte con i propri corpi.

Non per disubbidire ma per proteggere le radici della nostra Nazione fondata sulla Costituzione, che nell’Art. 11 ripudia la guerra quale forma di risoluzione delle controversie internazionali.

La guerra non ha mai portato benefici alle popolazioni bombardate, nemmeno ha risolto senza oneri duraturi la presenza di un dittatore.

Per questo non vogliamo che armi e mezzi militari attraversino il nostro paese, usando ferrovie e strade italiane per arrivare a distruggere altri paesi, per questo ci siamo sdraiati sui binari per tentare almeno di rallentare i treni della morte.

La manifestazione di San Martino si è svolta pacificamente ma ha incontrato una reazione spropositata delle Forze dell’Ordine, guidate dal capo della Digos, dott. Meneghini Alessandro che non si sono limitate a sollevare di peso i manifestanti ma hanno colpito alcuni di loro con calci, pugni, strattonato le persone per i capelli, per le orecchie, buttandoli a terra rovinosamente, sopra i binari .
In questa assurda reazione delle Forze dell’Ordine si è distinto il dott. Meneghini, il quale per primo ha iniziato a malmenare i manifestanti dimostrando di non essere all’altezza di coordinare operazioni che dovrebbero garantire azioni nei limiti della legalità e non in balia della violenza.
Tre manifestanti , colpiti dal suddetto Meneghini sono andati al pronto soccorso per medicarsi ferite e contusioni.
Su questo grave fatto si stanno raccogliendo elementi per far partire una denuncia.

Treni della morte ne passeranno ancora molti nei prossimi giorni e non si è disposti a far finta di niente.
Pacificamente si cercheranno i modi per tentare di bloccare questa assurda corsa alla guerra nella speranza di far prevalere la ragione e la Costituzione sugli interessi economici dei guerrafondai.

Le Donne in nero, c.s.o.a. La Chimica, Asilo Politico, Cesar K, Circolo Pink, Rifondazione Comunista, Giovani comunisti, on. Tiziana Valpiana, Associazione per la Pace

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