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Un fil di fumo

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La crisi dei mercati e i lavoratori

(29 Ottobre 2008)

Da varie settimane non si parla di altro. Crisi dei mercati finanziari, caduta delle borse, recessione… E mentre si manifesta negli indici delle borse una forte preoccupazione per il futuro da destra e da sinistra, in Italia come in tutto il mondo, dicono ai consumatori (i lavoratori!) di non preoccuparsi che tutto andrà al suo posto.

I padroni, gli industriali, i finanzieri, le banche, hanno tutti fortissime preoccupazioni per il futuro dell’economia, ma tutti non sanno come uscire realmente dai danni che loro stessi hanno provocato. La comune risposta è: lo stato aiuterà la finanza.

Tutti, però, non ci spiegano la natura di questa crisi, e soprattutto chi sarà a pagare gli aiuti alle imprese, finanziarie e non, limitandosi ad invocare una nuova “Bretton Woods”.

Di che si tratta? Nel 1944 più di 700 rappresentanti dei paesi industrializzati di tutto il mondo, per evitare la possibilità di un nuovo disastro economico (la grande depressione degli anni 30) che provocò la seconda grande guerra, stabilirono regole e istituti internazionali (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, GATT, ecc..) che dessero stabilità al mercato mondiale. Una sorta di intervento planetario degli stati aderenti alle nazioni unite nell’economia. Pensavano che si potessero mettere delle regole al Capitalismo per evitare le sue inevitabili crisi.

Regole che a un certo punto sono entrate in conflitto con la possibilità delle imprese di estendere indiscriminatamente i profitti (principio fondante del capitalismo) e sono state abbandonate, per primi dagli USA nel 1971, per lasciare liberi i capitali di crescere senza freni.

Ma in pratica cosa sta succedendo?
Per fare crescere i consumi, e nello stesso tempo avere una politica di bassi salari, ci hanno spinto ad indebitarci spropositatamente.
Le case popolari non sono state più costruite e sono stati finanziati i vari palazzinari di turno, e ci hanno costretto ad indebitarci per anni attraverso i mutui con le banche. I prezzi di tutti i beni di ordinaria necessità (automobile, arredamento, addirittura i vestiti in certi casi) sono andati alle stelle, ma ci hanno permesso di comprare tutto continuando ad indebitarci. Per far crescere i profitti ulteriormente hanno precarizzato selvaggiamente il lavoro, ma per spingere anche i precari a consumare hanno disposto il credito anche per loro.

La crisi dei mutui è cominciata in America! Alcune società hanno concesso una quantità enorme di prestiti a lavoratori precari che con certezza non avrebbero potuto onorare gli impegni. Queste società hanno dichiarato la bancarotta e i loro dirigenti sono scappati con tutto il bottino che hanno potuto racimolare. Il dissesto è cominciato così, ma ha provocato una reazione a catena in tutto il mondo della finanza. Le banche hanno perso una marea di soldi e difficilmente concederanno credito al consumo. Ma se non si consuma l’economia non cresce. E allora gli stati stanziano centinaia di miliardi (di euro!) da regalare alle banche (maggiori responsabili di questo disastro) per farci ancora consumare. E poi incentivi alla rottamazione, addirittura sugli elettrodomestici, regalando così soldi alle imprese produttive, e una marea di interventi per drogare ulteriormente l’economia, e avranno vita breve.

Ma Berlusconi dove li prende tutti questi soldi per finanziare il disastro economico?
Ovviamente dalle tasche dei lavoratori. Un infinito cane che si morde la coda dove alla fine chi paga siamo noi!

Ora i lavoratori italiani, e di tutto il mondo devono prendere una decisione:
continuare a credere che possa esserci una comunanza di interessi fra la classe operaia e quella dei capitalisti significherebbe essere ciechi! È ora di mettere in discussione un sistema che si basa sul profitto sempre maggiore di pochi, e lo sfruttamento sempre maggiore della maggioranza della popolazione. Gli unici che possono mettere in discussione il potere del Profitto sono i lavoratori.

Mai come oggi ritorna attuale la parola d’ordine
Lavoratori e oppressi di tutto il mondo Uniamoci!
Per eliminare il sistema dei padroni e costruire un mondo di solidarietà, uguaglianza e pace

Milano 27/10/2008

La RSU della Marcegaglia buildtech di Milano viale sarca

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