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(25 Novembre 2010) Enzo Apicella
La riforma Gelmini In discussione alla Camera

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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Per la liberazione del movimento studentesco da tutti gli sciacalli!

Autonomia e liberta' per il movimento!

(31 Ottobre 2008)

Sciacalli di tutti i colori, politicanti e sindacalisti di stato di ieri e di oggi, di destra e di sinistra, vogliono cavalcare e mettere il cappello al movimento degli studenti per la loro resurrezione elettorale.
Per l’autonomia del movimento studentesco.
Contro la scuola dei padroni.

Riprendiamoci il futuro! Riprendiamoci la vita!

Un nuovo sommovimento giovanile contro le riforme di scuola ed universita’ imposte dalla generale ristrutturazione europea sta scendendo in campo; e’ ovvio che stia attraversando una fase di rodaggio, in cui l’inesperienza si salda con l’entusiasmo e la voglia di esserci, di contare, di pesare su decisioni che lo riguardano.
Come sempre, una proficua confusione si sta esprimendo nella prospettiva di una migliore definizione ed omogeneita’ di parole d’ordine, percorsi, programmi ed organizzazione interna.
Il rifiuto della riforma Gelmini non e’ mera volonta’ di conservazione di questo presente che si vuole, invece, cambiare, rivoltare; la “difesa della scuola pubblica” contiene un forte rifiuto dell’accelerazione privatistica che gli ultimi governi hanno imposto in ossequio alle direttive dei loro padroni europei.
Comunque, al di la’ della motivazione specifica che lo ha prodotto, questo movimento giunge dopo molti anni di silenzio, in cui i giovani sono stati oggetti di consumo e gli studenti cavie da precarieta’.
E’ un bene di per se, al di la’ delle inevitabili mediazioni iniziali che lo stanno caratterizzando ( presenze sospette e contraddittorie di baroni, maestri e famiglie ), che cio’ sia successo, nella forma di un’onda anomala, di grandezza ed intensita’ inaspettata e da nessuno prevista.
E’ un’onda che parla e si muove secondo linguaggi e spinte dell’epoca presente, nuove e diverse dalle mummie del passato che lo vorrebbero ingabbiare e farlo assomigliare alla roba del passato.
Probabilmente, anche l’asettico e “scandaloso” rifiuto dell’appartenenza a “destra e sinistra” traduce in sintesi un lungo e profondo ( quanto salutare! ) processo di abbandono di ogni illusione da “delega in bianco” o da “utile sponda istituzionale”.
E’ per questo che in molti tentano di cavalcare l’onda, incapaci di controllarla se non di fermarla; ancora una volta, si agitano blindati e truppe di quanti vogliono questa “nuova pantera” senza unghie, addomesticata, magari da esibire nei loro circhi mediatici.
Ci prova il governo, dicendo che la vera “maggioranza” e’ silenziosa perche’ appoggia la Gelmini;
ci prova il P.D., in cerca di base di massa per la rivincita alle europee della primavera 2009;
ci provano i sinistri radicali per rientrare in quel parlamento da cui sono stati espulsi;
ci prova il sindacato di stato, a difesa della scuola e dell’universita’ dei privilegi, delle carriere facili, dei baroni, e delle tessere;
e ci provano pure i fascisti, forti a Roma del loro sindaco, con i soliti metodi da mazzieri e provocatori.
Vorrebbero prendersi, ma si accontentano anche di dividersi, le spoglie del movimento studentesco.

Che l’onda li travolga tutti!
Il movimento e’ vivo, e libero!

combat

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