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(22 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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    (Il nuovo ordine mondiale è guerra)

    Né un uomo, né un soldo, né un treno per la guerra!

    contro la guerra e contro l'economia di guerra (dal circolo PRC di Vigonza)

    (27 Febbraio 2003)

    La maggioranza degli italiani non vuole questa guerra, ma nonostante ciò il governo Berlusconi concede l’uso delle ferrovie, di tutto il sistema viario, di porti ed aeroporti per il trasporto di armi e materiale bellico destinati alla guerra preventiva in Irak.

    I lavoratori e le lavoratrici e gli abitanti di Vigonza rifiutano in maggioranza – come in tutto il resto d’Italia - la logica della guerra e si attivano per manifestare democraticamente tutto il loro rifiuto al passaggio dei treni di guerra. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di Vigonza (democratica e progressista) di schierarsi contro ogni possibile transito di materiale bellico sul nostro territorio.

    Mentre il governo Berlusconi sul piano internazionale è totalmente subalterno ai diktat delle politiche guerrafondaie e neoliberiste di Bush e Blair, sul piano nazionale continua a servire Confindustria che intende far fronte alla crisi economica e finanziaria sempre più stringente attraverso l’attacco generale ai lavoratori.

    Un attacco sistematico ai diritti, ai salari e alle pensioni per far pagare ai lavoratori la crisi economica internazionale (compresi i costi di guerra), condotto per mezzo del famigerato Patto per l’Italia, con la complicità di CISL e UIL; ma che in realtà è un segnale delle attuali difficoltà del modo di produzione capitalistico.

    Mobilitazioni sempre più consistenti di in tutto il mondo, che da Seattle, passando per Genova e Firenze, fino alla grande manifestazione contro la guerra a Roma lo scorso 15 febbraio, ci parlano della possibilità concreta di controvertire le tendenze neoliberiste in atto.

    Di fronte alla frammentazione del ciclo produttivo e della classe lavoratrice, attraverso forme di assunzione temporanee, precarie, interinali, voluta dai padroni per ottenere il controllo politico e sociale sui lavoratori, sussiste la necessità materiale di un percorso di ricomposizione di classe, che abbia come obiettivo una maggiore giustizia sociale.

    Il primo passo possibile e concreto in questa direzione è la battaglia per il referendum sull’articolo 18 per l’estensione dei diritti e delle tutele a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti, che in Italia, ed in particolare nel Veneto, sono la grande maggioranza.

    BOICOTTIAMO LA GUERRA! FERMIAMO I TRENI DELLA MORTE!
    COSTRUIAMO I COMITATI PER IL SÌ AL REFERENDUM
    SULL’ESTENSIONE DEL ART. 18!
    VIA IL GOVERNO BERLUSCONI CON LE SUE POLITICHE
    PER LA GUERRA E CONTRO I LAVORATORI!

    Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Vigonza

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