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(28 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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Contatto Pubblico impiego: vogliono far pagare a noi la crisi finanziaria:

Cisl, uil, e ugl aderiscono al protocollo del governo sui rinnovi contrattuali!!

(10 Novembre 2008)

Dopo aver tanto abbaiato contro Brunetta, i notai della distruzione del settore pubblico, CISL, UIL, e la new entry UGL (ma questi ultimi chi rappresentano??) hanno aderito al protocollo presentato dal governo sui rinnovi contrattuali pubblici e sulla riforma del modello contrattuale.
I contenuti dell’accordo si commentano da soli:8/ 9 euro lordi di aumento per il 2008, e 70 euro lordi a regime per il 2009, di cui 10 euro alla contrattazione di secondo livello e 60 lordi in busta paga (40 euri netti); l’impegno generico (e conosciamo bene l’affidabilità di questo governo..) a ripristinare le risorse per la produttività tagliate dal decreto Brunetta; il passaggio dalla biennalità dei rinnovi contrattuali alla triennalizzazione.

Insomma aumenti risibili e soltanto impegni generici a restituire ciò che semplicemente non ci doveva esser tolto, con l’aggravante della perdita di un anno di contratto..

“Non saranno cifre alte come quelle del passato (?), ma con la crisi sono sempre meglio di niente” ha chiarito Brunetta, subito supportato dal segretario confederale della CISL Baratta, secondo il quale “ è condivisibile l’impianto da percorrere che ci è stato offerto”.

Per adesso la CGIL non ha ancora sottoscritto l’accordo, ma la vicenda Alitalia dimostra, che, a volte, è solo questione di tempo. Attendiamo di essere smentiti…

E, dunque, lo strombazzato sciopero annunciato per novembre nel settore pubblico da CGIL CISL e UIL raggiunge quasi il ridicolo, a meno che questi sindacati (o almeno due dei tre) non decidano di scioperare contro un accordo da loro stessi sottoscritto…

Per decenni CGIL, CISL e UIL e i governi che si sono succeduti nel tempo ci hanno raccontato che non c’erano risorse per i rinnovi contrattuali; adesso “scopriamo stupiti” che i soldi ci sono per salvare proprio quelle banche e quelle assicurazioni che hanno causato la gigantesca crisi finanziaria. Ma per i dipendenti pubblici ancora miseria…

Il messaggio del governo e dei sindacati conniventi è chiaro: scaricheremo sulle vostre retribuzioni la crisi finanziaria.

Lo straordinario, riuscitissimo sciopero del sindacalismo di base del 17 ottobre ha dimostrato che oggi è possibile opporsi con forza a queste politiche.

Quella giornata ha lanciato un messaggio chiarissimo al governo e ai sindacati complici: oltre 2 milioni di lavoratori in sciopero e 500.000 persone in piazza a Roma hanno detto chiaramente “ Noi non pagheremo la crisi”.

Si apre una fase di scontro durissimo non solo con il governo ma anche con chi sottoscrive accordi che decretano la condanna a morte di un’intera categoria.

Questo è il momento di scegliere da che parte stare.

Noi siamo impegnati nella difesa del nostro salario, della nostra dignità e del servizio pubblico, qualcun’altro si nasconde dietro roboanti dichiarazioni, ma ha come unico obiettivo accreditarsi con il governo per salvare il proprio burocratico apparato sindacale. Questo dicono i fatti.

Valuteremo con i lavoratori e negli uffici tutte le iniziative opportune da mettere in campo.

COBAS Pubblico Impiego
Confederazione COBAS

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