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Finanze d'alto bordo

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(27 Novembre 2011) Enzo Apicella

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Crisi delle Borse, il mondo della finanza è in fibrillazione.

Come sempre, c’è da salvare l’economia, le banche, i banchieri.
Come sempre, sacrificati sono gli interessi di chi con il proprio lavoro la ricchezza produce.

(7 Novembre 2008)

Non a caso il rinnovo del contratto per il Pubblico Impiego (biennio economico 2008-2009) prevede: per il 2008 solo la “vacanza contrattuale” e cioè 5 euro mensili netti e dal gennaio 2009, 70 euro lordi di cui 10 da destinare alla contrattazione aziendale, che non sono solo meno dell’inflazione reale ma una vera e propria presa in giro, una truffa, ..... non ci sono parole un “progresso” a ritroso, un vero

ritorno al passato

Una volta gli “autonomi” (vedi FIALS), pur sempre legati al carro del padrone, servivano almeno per far avere soldi che gli altri sacrificavano, ora è chiaro a tutti, per inconcludenti “riforme”. Oggi sono anche loro solo capaci di fare a gara a chi concede di più al «governo amico» di turno, ma più patetica la FIALS che aderisce allo sciopero del 7 c.m. indetto dalla CGIL, forse per rafforzare le “riserve” accampate sottoscrivendo la sostanza di questo bell'accordo. Che abbiano finalmente individuato in se stessi la loro controparte? Era ora. Un primo passo verso la chiarezza!

Non è dunque caso quindi che la CGIL non abbia ancora firmato l'accordo, quello attuale non è il suo «governo amico». Ma la differenza tra la miseria offerta ieri con quella offerta oggi dov'è???

Le stesse cifre santificate dalla unanime concertazione erano utili a salvare la competitività dell’”Azienda Italia” ma soprattutto ruolo, distacchi e permessi. E' una contrapposizione solo sui dettagli, solo di facciata. Infatti nulla viene fatto per promuovere una vera mobilitazione dei lavoratori non sembra abbiano previsto presidii o assemblee affinché lo sciopero riesca. Dovrebbero decidersi, alla fin fine lo sciopero l'hanno indetto proprio loro.


Possono criticare quanto vogliono l'eccesso di “decretazione” del governo ma in realtà soffrono soprattutto il loro ridimensionamento istituzionale. Brunetta ha minacciato esplicitamente che, in assenza di accordi con le parti, procederà per legge. Ma questa minaccia ha un senso solo perché il sindacalismo concertativo è di fatto assistito tutelato e finanziato dallo stato, cioè ricattabile. Se Brunetta si permette queste minacce è anche perché il sindacalismo concertativo, quindi anche la CGIL, anziché basarsi sui lavoratori si pone come articolazione della controparte, dello Stato. E non finisce qui. Parallelamente allo smantellamento dello stato assistenziale procede il ridimensionamento dei “permessi” e dei “distacchi” sindacali ridimensionando la rappresentanza dei lavoratori. Per molti sindacati la subalternità diventa così una ragione di sopravvivenza arrivando a firmare persino contratti che fanno loro schifo pur di essere accettati ai “tavoli”, per farsi belli agli occhi dei lavoratori e preservarsi come ceto. E che dire della riforma del modello contrattuale su cui la CGIL aveva già raggiunto un accordo con CISL e UIL?

I rinnovi diverranno triennali da biennali e locali da nazionali, insomma meno salario più ... recessione.

Non fosse che per uno di questi motivi noi aderiamo comunque allo sciopero indetto dalla CGIL per il 7 novembre, non potendo non manifestare il nostro ed il tuo malcontento per come siamo retribuiti e per le condizioni in cui dobbiamo lavorare.

Sindacato di base – Genova
http://www.sinbase.org

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