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Sciopero aeroporti: a Bologna cancellato oltre il 50% dei voli

Confermato il consenso tra i lavoratori. Il sindaco Cofferati deve intervenire con urgenza contro il fascismo sindacale presente nello scalo bolognese

(25 Novembre 2008)

Cancellato oltre il 50% dei voli all’aeroporto Marconi di Bologna per lo sciopero di 24 ore dei lavoratori di handler e gestori aeroportuali indetto per oggi dalla CUB Trasporti. La protesta è stata indetta per il riconoscimento delle libertà e diritti sindacali nell’aeroporto Marconi, contro l’attacco al diritto di sciopero portato avanti dal Governo e in solidarietà i lavoratori del gruppo Alitalia.

All’aeroporto di Bologna, i dipendenti (Bas, Marconi Handling, Sab, Giacchieri e Koop Service) hanno incrociato le braccia contro la negazione dei diritti sindacali basilari (alla CUB è stata vietata anche l’indizione delle assemblee sindacali), per le condizioni di lavoro nello scalo bolognese, contro il piano industriale che ha già prodotto un decremento del traffico, per ottenere un contratto unico per tutti i lavoratori di terra compresi i dipendenti in appalto.

In occasione dello sciopero, questa mattina la CUB ha organizzato un presidio che si è trasformato in un corteo interno allo scalo, che ha percorso non solo l’atrio partenze ma anche, eludendo la sorveglianza, i piani della direzione operativa.

Con l’altissima adesione allo sciopero e nonostante le pesanti contromisure della direzione del Marconi, le conseguenze dello sciopero verranno avvertite anche nel resto della giornata, con probabili ulteriori cancellazioni di voli oltre ai 50 già annullati.

Una riuscita che conferma per l’ennesima volta il consenso ed il seguito della CUB tra i lavoratori, nonostante il muro contro muro orchestrato dalla Presidente della SAB (Gualtieri) e dalla direzione (Auregli e Brunini).

Dopo mesi di mobilitazione permanente si deve prendere atto che l’atteggiamento di chiusura da parte dell’azienda non ha piegato né il sindacato di base, né i lavoratori dell’aeroporto: la questione della democrazia sindacale nello scalo bolognese è un problema cittadino che non può essere ignorato dalla forze politiche ed istituzionali della città. Basti pensare al solo costo economico di questo scontro, dove, ad esempio, le perdite per questa sola giornata di sciopero si aggirano intorno ai 150.000 euro (e di scioperi indetti solo in questo anno sono stati otto).

Il sindaco Cofferati, che si era impegnato per una soluzione della vicenda, deve intervenire con la dovuta fermezza per mettere fine a questo vero e proprio fascismo sindacale: è troppo facile altrimenti essere “determinati” solo quanto si tratta di allontanare i lavoratori (come è successo per i dipendenti ATC), e poco o niente determinati quando si tratta di riportare la democrazia sindacale e di “infastidire” i poteri forti di questa città.

Bologna 25 novembre 2008

p. RdB/CUB Bologna
Luigi Marinelli

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