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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Sanità a Genova: un film visto e rivisto?

(1 Dicembre 2008)

Si parla tanto di dotare le aziende sanitarie di nuovi e più moderni strumenti di gestione ma nel concreto assistiamo quotidianamente allo spreco di risorse umane cioè di tempo sottratto al lavoro infermieristico per espletare tutti quei compiti burocratici, d’ufficio, che affollano la vita professionale degli infermieri.

SOFIA, costo iniziale di 23 milioni di euro, poi .... si vedrà!

L'uso della tecnologia (codici a barre, stile supermarket) sta ulteriormente burocratizzando il ruolo di medici e infermieri.
Il “flashare” i pazienti neanche fossero lattine di coca cola non potrà mai tradursi in qualità, perché questa si realizza quando professionalità sensibilità e mani si incontrano con bisogni e aspettative dei pazienti!

SERENISSIMA, costo dell'appalto 93 milioni di euro.

In un contesto di tagli alle degenze ospedaliere, digiuni pre e post operatori, questa spesa non era una priorità e sta solo producendo quantità industriali di plastica che nessuno pensa a smaltire correttamente neppure con una parvenza di raccolta differenziata. Eppure siamo nell’ospedale luogo che più di ogni altro dovrebbe avere a cuore la salute non solo dei ricoverati ma di tutta la popolazione, cosa aspettiamo? Bertolaso come in Campania?

DATASIEL, convenzione sui 100 di milioni euro per servizi informatici alle strutture pubbliche.

Bastava generalizzare la rete informatica di Villa Scassi o dell'ASL 4 perfettamente funzionanti ma ormai sappiamo sin troppo bene che quando si tratta di appaltare i soldi non mancano mai, ed almeno in questo caso pare proprio lo sappia anche la magistratura. Quando si tratta invece di lavoratori i soldi mancano sempre, le soluzioni sono sempre a costo zero ed i sindacati, concertativi ed autonomi, non si allertano mai.

Infatti dopo aver scientemente trasferito denaro pubblico al profitto privato ora vorrebbero razionalizzare turni e nastri lavorativi. Non mancheremo di valutare le proposte dell'azienda però fidarsi e bene ma non fidarsi è meglio. Tutte le riorganizzazioni del passato si sono rivelate solo un aggravio dei carichi di lavoro ... una fregatura. Infatti l'esperienza ci ha già dimostrato come questa nostra condivisione dei costi e questa loro privatizzazione dei guadagni, abbia ampiamente fatto della cura dell’ammalato un puro e semplice business recuperando profitti sulle spalle di chi con gli ammalati lavora.

Perciò quando per l’ennesima volta ci vediamo prospettare un cambio della turnazione per venire incontro alle esigenze aziendali, ci cascano le braccia. Purché queste loro razionalizzazioni, abbiano successo, ci hanno trasformato in facenti funzione di tutto: segreteria telefonica, ufficio informazioni, assistenza per oggetti smarriti, pasti smarriti, moduli smarriti, pazienti smarriti, divise smarrite. Di tutto di più. Vista da vicino, questa “Azienda a norma Uni-Iso” ben lungi dall’eliminare lo spreco, riesce a toglierci il sorriso ma non può impedirci di comprendere che solo noi, organizzandoci, possiamo difendere la dignità del nostro lavoro e dell'ammalato.

Sin.Base

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