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(7 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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    Africom: Vicenza Non sara dormitorio ma avamposto

    (5 Dicembre 2008)

    Gli statunitensi, a differenza dei governanti e dei commissari straordinari italiani, hanno il dono della chiarezza; nella loro arrogante trasparenza – perché dovrebbero nascondere qualcosa che, piaccia o no, loro vogliono imporre? – gli statunitensi avevano già chiarito più di un anno fa, con un opuscolo informativo, il ruolo delle installazioni militari vicentine: “dominare il Medio Oriente e l'Africa” attraverso il proprio combat team schierato sotto i colli berici e pronto a intervenire in ogni momento.

    L'assegnazione del comando Africom a Vicenza conferma questa verità: gli statunitensi non vogliono far diventare Vicenza un dormitorio o un centro fitness per i propri soldati – come si affanna a sostenere Paolo Costa – bensì il proprio avamposto per controllare militarmente territori strategici e ricci di risorse. Pronti, se necessario, a scatenare nuove guerre.

    A Vicenza gli statunitensi vogliono avere tutto l'occorrente: gallerie sotterranee per stoccare munizionamenti non convenzionali (NBC, ovvero nucleari, biologici, chimici), centri comando dotati di avanzate tecnologie comunicative, officine per rendere efficienti i propri mezzi e una pista di volo che, nelle ultime mappe pubblicate sui loro siti ufficiali, sarebbe posizionata all'interno della nuova installazione militare che vorrebbero costruire al Dal Molin.

    Ci definivano ideologici quando affermavamo tutto ciò; giorno dopo giorno, gli statunitensi stanno scrivendo nero su bianco quel che noi sosteniamo da due anni. Ma Paolo Costa non se n'è ancora accorto e continua a negare l'evidenza. Del resto, è pagato proprio per far questo: prendere in giro i cittadini.

    Vicenza, 4 dicembre 2008

    Presidio Permanente No Dal Molin

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