">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

3 al giorno

3 al giorno

(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

12 dicembre 2008 sciopero generale della CGIL

con manifestazione a Pisa

(9 Dicembre 2008)

Lo sciopero generale del 12 dicembre, indetto dalla FIOM ed esteso dalla CGIL e da diversi sindacati di base a tutte le categorie, rappresenta una risposta al tentativo del governo e della Confindustria di far arretrare sempre di più i lavoratori nella società e di continuare a trasferire ricchezza e potere a industriali, finanzieri e profittatori di tutti i generi. Obiettivi che sono perseguiti da una quindicina di anni (il blocco dei salari risale agli accordi del ’93) e che oggi i padroni ritengono di poter portare a termine sull’onda degli ultimi risultati elettorali e della situazione politica che ne è seguita.

Governo e Confindustria continuano infatti a introdurre leggi e norme che aumentano il potere dei padroni (incentivazione degli straordinari, riduzione dei vincoli sugli orari e sul lavoro a termine, indebolimento dei poteri degli ispettori e dei pretori del lavoro); ignorano l’evidenza dei bassi salari e cercano di azzerare il contratto nazionale; caricano sempre di più le tasse sui salari con il fiscal drag, con il trattamento di favore per le rendite e per i redditi da impresa e da lavoro autonomo e favorendo l’evasione fiscale e contributiva.

Questo si è capito bene anche con l’operazione Alitalia, che rappresenta l’applicazione, sulla pelle dei lavoratori, dell’idea che governo e Confindustria hanno dei rapporti sindacali e di lavoro: contratti individuali, espulsione di lavoratori per condizione personale, familiare, appartenenza sindacale; trattative solo con sindacati compiacenti, regali miliardari a industriali e banche.

Cisl e Uil si sono dimostrate del tutto disponibili, e stanno firmando accordi separati in questo senso in diverse categorie e sulla “riforma” della contrattazione.

La posizione della CGIL è stata oscillante negli anni e l’opposizione a queste politiche è stata rappresentata soprattutto dalla Fiom, che ha espresso con una certa coerenza gli interessi dei lavoratori, anche in occasione dei provvedimenti sulle pensioni del governo Prodi, e che per questo si è trovata in minoranza e quasi in isolamento per più di un anno. Ora i nodi vengono al pettine. I settori sociali colpiti da Governo e Confindustria sono sempre più estesi. La protesta dei lavoratori dell’Alitalia, il movimento di opposizione ai tagli del Governo sulla scuola e il prospettarsi di una crisi economica di grandi proporzioni hanno messo la CGIL di fronte alla necessità di una linea di difesa comune dei salari, dell’occupazione, delle condizioni di lavoro e dei servizi sociali.

Il 12 dicembre può rappresentare perciò anche l’inizio di un movimento sindacale che estenda e generalizzi la resistenza dei lavoratori e che per questo deve darsi un programma di rivendicazioni unificanti, che rispondano alle condizioni reali della classe lavoratrice e agli effetti della crisi economica che avanza: aumenti salariali, garanzia del reddito per i disoccupati, difesa dei diritti sindacali, estensione dei diritti politici ai lavoratori immigrati, risorse adeguate per i servizi sociali.

il Manifestino dei Lavoratori Piaggio

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Sciopero generale del 12 dicembre 2008»

Ultime notizie dell'autore «il Manifestino dei Lavoratori Piaggio»

13359