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Freedom Flottilla 2

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(13 Dicembre 2010) Enzo Apicella
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A Torino un convegno, mutilato, sui diritti umani

(10 Dicembre 2008)

Il 10 dicembre inizia a Torino, al Museo diffuso della resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà, un convegno sui diritti umani che proseguirà l’11 dicembre alla facoltà di economia dell’Università di Torino.
Si parlerà di Sud Africa, El Salvador, Cile, Tibet e altro; non sembra, almeno a leggere il programma, abbia interessato gli organizzatori quanto sta avvenendo in Palestina, in Iraq e in Afghanistan.
Nessuna meraviglia in questa Torino che è arrivata ad invitare come ospite d’onore della Fiera del Libro 2008 lo Stato di Israele, nel 60° della sua costituzione, che è stata preceduta, accompagnata e seguita dalla pulizia etnica della Palestina.

Un crimine contro l’umanità: la pulizia etnica della Palestina

Ilan Pappe, storico israeliano autore de “La pulizia etnica della Palestina”, Fazi editore 2008, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1988) su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara su quanto era accaduto nel ’48, drammaticamente in contrasto con la versione sostenuta dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la direzione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. Ciò comporta, secondo l’autore, enormi implicazioni di natura morale e politica, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine. E nel linguaggio giuridico internazionale, la pulizia etnica è un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”.

Un crimine contro l’umanità: il genocidio in corso nella striscia di Gaza

A gennaio Karen Koenig Abu Zayd, responsabile dell’agenzia dell’ONU per i profughi palestinesi, ha scritto: “Gaza è sulla soglia di diventare il primo territorio ad essere intenzionalmente ridotto a uno stato di nera miseria, con la cognizione, acquiescenza e, si potrebbe dire, l’incoraggiamento della comunità internazionale”.

A fine novembre il Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Miguel d’Escoto Brockmann (Nicaragua), aprendo la seduta, ha dichiarato: “Io invito la comunità internazionale ad alzare la sua voce contro la punizione collettiva della popolazione di Gaza, una politica che non possiamo tollerare. Noi esigiamo la fine delle violazioni di massa dei Diritti dell’uomo e facciamo appello ad Israele, la Potenza occupante, affinché lasci entrare immediatamente gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. ….. Sono stupefatto che si continui ad insistere sulla pazienza mentre i nostri fratelli e le nostre sorelle palestinesi sono crocifissi. La pazienza è una virtù nella quale io credo. Ma non c’è alcuna virtù nell’essere pazienti con la sofferenza degli altri. Noi dobbiamo agire con tutto il nostro cuore per mettere fine alle sofferenze del popolo palestinese.”

Recentemente il governo israeliano ha impedito che due navi di aiuti provenienti dalla Libia e dal Qatar arrivassero a Gaza.

Ma il negazionismo di quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania e il memoricidio della Nakba, da parte di un organismo come il Museo diffuso della resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà di Torino, è un segno gravissimo della reticenza e della viltà degli intellettuali, dei condizionamenti ai quali sottostanno, della violazione sistematica del principio dell’autonomia della cultura.
Una conferma ulteriore della loro propensione al tradimento e all’accettazione supina della militarizzazione della cultura.

“Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.”

ISM- Italia
www.ism-italia.it (under construction)

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