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Venerdì 12 dicembre Sciopero Generale

contro governo e padroni

(10 Dicembre 2008)

in questi anni, con la regia dei governi di centro destra e centro sinistra, padroni e banchieri hanno:

o ottenuto un mare di profitti
o precarizzato milioni di persone
o ridotto i salari
o privatizzato le pensioni

o rubato il TFR con i fondi pensione
o diminuito i diritti dei lavoratori
o tagliato i servizi sociali
o devastato sanità e sicurezza

PADRONI E BANCHIERI SI SONO ARRICCHITI
AL PREZZO DI 120 OMICIDI SUL LAVORO AL MESE

adesso, che il capitalismo è nuovamente in crisi, sempre con la regia del governo, padroni e banchieri si fanno ripianare le loro perdite con fondi pubblici, e:

o non rinnovano i lavori a termine
o mettono in cig e mobilità
o cominciano a licenziare
o offrono solo lavori precari

o tagliano i fondi per la scuola
o tagliano ancora sanità e sicurezza
o aboliscono i diritti dei lavoratori
o negano tutti gli aumenti

crisi = + precarietA'
CRISI = NESSUN FUTURO PER I GIOVANI


o stop immediato a tutti i licenziamenti
o assunzione a tempo indeterminato per tutti i precari
o salario garantito per i disoccupati
o riduzione della giornata lavorativa a parità di salario
o diritti nei posti di lavoro, esigibili direttamente dai lavoratori e non proprietà privata delle sigle sindacali di comodo, firmatarie di contratti
o aumenti di salari e pensioni, lo stesso salario per lo stesso lavoro

Manifestazione a Milano
Concentramento in Largo Cairoli, ore 9.30


Se non ci mobilitiamo ora, quando?

Quest'autunno la crisi finanziaria è esplosa in tutto il mondo, rilanciando la crisi economica in modo ancora più violento. I prossimi mesi vedranno contratti a termine non rinnovati, cassa integrazione, licenziamenti, tagli ai servizi sociali, mortalità del lavoro sempre più alta, se non ci sarà una risposta di massa dei lavoratori, degli studenti, degli sfruttati.

Dietro l'elemosina della social card

L'elemosina di 40€ al mese nasconde una serie di provvedimenti che il governo Berlusconi sta varando: libertà di licenziamento, diminuzione della sicurezza nei posti di lavoro, riduzione dei diritti, aumento del controllo sui lavoratori da parte dei sindacati di comodo, decontrattualizzazione selvaggia.
Misure che seguono a ruota quelle già attuate: attacco ai dipendenti pubblici e trasformazione della malattia in carcere preventivo, più possibilità di assunzioni precarie, depenalizzazioni per i padroni che utilizzano il lavoro nero, annullamento del diritto al reintegro al lavoro dei precari delle Poste. In più un altro aumento dell'età per la pensione e un'ulteriore limitazione del diritto di sciopero sono in programma.
Non solo, sotto i colpi della crisi il governo ha coperto le perdite dei banchieri con una caterva di miliardi di euro e tagliato i fondi per la scuola.

Si sono arricchiti sulla nostra pelle

Negli anni scorsi padroni e banchieri hanno ottenuto un mare di profitti, con la regia dei governi di centro destra e centro sinistra. Ci sono riusciti abbassando i nostri salari, i nostri diritti, la nostra sicurezza (4 morti sul lavoro al giorno!) grazie alla concertazione. Si sono anche giocati in borsa i soldi dei lavoratori e dei pensionati (quanto valgono oggi i TFR nei fondi pensione?) e il futuro dei giovani (che pensioni avranno dopo il crollo dei mercati finanziari?).
Oggi ci "invitano" (anche con polizia e licenziamenti politici) a "collaborare per superare la crisi", ma a pagare siamo sempre noi con più precarietà, meno salari, meno pensioni, meno diritti.

La concertazione non ci difende

Cisl e Uil si sono sbracate sulle richieste di governo, padroni e banchieri. La Cgil ha proclamato lo sciopero generale, ma per rivendicare il ripristino del precedente sistema di concertazione. Quel sistema che ha aumentato la precarietà per legge e per contratto, portato vie le pensioni consegnandole alle borse, legato sempre più i salari alla discrezione dei padroni (obiettivi, pagelline), diminuito i diritti dei lavoratori.
La proposta della Cgil è quella di cogestire la crisi, diffondendo tra i lavoratori l'illusione che sia possibile "dividere i costi" tra padroni e lavoratori, ma il collaborazionismo sindacale porta i lavoratori al disastro.

Non abbiamo tempo da perdere, governo, padroni e banchieri procedono come un rullo compressore per farci pagare la crisi.
Dobbiamo contrapporre all'attacco in corso la difesa delle nostre condizioni di vita e di lavoro, costruendo un'opposizione anticapitalista di massa, che riunisca su obiettivi comuni lavoratori, studenti, precari, disoccupati, immigrati; partendo dai posti di lavoro, dalle scuole, dal territorio; tagliando tutti i ponti con la concertazione e con l'illusione che sia possibile "umanizzare" un capitalismo sempre più barbaro e selvaggio, non più in grado di garantirci un'esistenza dignitosa.

12 dicembre in piazza a Milano con lo Slai Cobas, con i lavoratori in lotta!

IL NEMICO E' IN CASA NOSTRA: Sono governo e padroni

LAVORO STABILE - SALARIO - DIRITTI

Slai Cobas - Coordinamento provinciale di Milano -
www.slaicobas.it

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