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Fiat... prendi i soldi e scappa

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(7 Febbraio 2010) Enzo Apicella
La Fiat chiuderà lo stabilimento di Termini Imerese.

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Dalla New Holland: no a scioperi farsa

Ma scioperi veri di operai e fatti per gli operai!

(11 Dicembre 2008)

Se si vuole che lo sciopero sia nei fatti un arma per la lotta e la difesa dei nostri interessi operai, questa arma deve tornare nelle nostre mani, nel pieno controllo e gestione degli stessi operai.

Viceversa si ritorce contro di noi. Non possiamo più delegare in bianco una schiera di funzionarietti sindacali distaccati dal lavoro, che non hanno nessuna intenzione di tornare in officina, sanno cosa significa: fine della bella vita e ritorno nell’inferno creato anche da loro, dove crepano gli operai.

Per anni e tuttora, questi personaggi hanno svenduto tutte le conquiste ottenute con grossi sacrifici e morti dalle lotte operaie.
In nome della competitività, a sostegno dei padroni hanno messo operai contro operai, dietro il ricatto del posto di lavoro e spacciando tutto ciò come ricetta toccasana della crisi economica, che resta irrisolta.
Da sindacalisti si sono trasformati in operatori finanziari, costruendo sulla miseria inarrestabile degli operai di cui sono corresponsabili, la loro ricchezza. Fondando vere lobby economico finanziarie, come i fondi pensione. Attraverso queste operazioni di finanza speculativa ottenute grazie all’esproprio del TFR fatto a operai e lavoratori, questi puntano a favorire la pensione privata integrativa, per eliminare la pensione pubblica. E con questa stessa logica lavorano, per i fondi sanitari privati integrativi ( FASI FIAT per i metalmeccanici ) che oltre a supportare una logica corporativistica, punta a sostenere la sanità privata, per smantellare il sistema sanitario pubblico. E chi accetta questo meccanismo, pagherà nel frattempo due volte pensione e sanità.

Se noi non scioperiamo il 12 dicembre insieme alla FIOM – CGIL, non è perché ci interessa seguire una logica da parrocchia; ma perché siamo consapevoli cosa significa lo sciopero per questo sindacato e cioè manovrare gli operai, con il solo fine di supportare il proprio ruolo nel sistema padronale e garantirsi così i propri interessi di bottega. Difatti non essere stati invitati a prendere il te da Berlusconi assieme a CISL e UIL è la loro reale ragione per indire lo sciopero. Un fine questo, che nei fatti supporta interessi opposti a quelli degli operai che in tutto ciò servono solo da massa di manovra, per questo sindacato palesemente asservito al padrone e al profitto privato. Altra ragione perché noi non scioperiamo con FIOM-CGIL è perché non dimentichiamo, ma abbiamo ben chiaro e presente tutto quello che FIOM-CGIL assieme a FIM-CISL, UILM-UIL ci hanno fatto ingoiare in tutti questi anni. Cosa questa che non si cancella di certo con un colpo di spugna, o quando torna a loro comodo indossare i panni dei rivoluzionari.

Non scioperiamo il 12 dicembre come non abbiamo scioperato il 14 novembre, perché va ricordato a chi ha spesso la memoria corta, chi sono e come agiscono questi sindacati in fabbrica. Mentre il 14 di novembre chiamavano alla lotta gli operai con uno sciopero di 4 ore, il giorno dopo il 15 di sabato li costringevano a fare una giornata di 8 ore di lavoro straordinario.
Come possiamo di fronte a queste cose collaborare o trovare un unione di intenti con questi sindacati, o con le loro politiche, che sono state e sono tuttora nefande per le condizioni di vita e lavorative di operai e lavoratori. Ma non scioperare con chi strumentalizza lo sciopero e ci svende, non può e non deve servire da pretesto per rinnegare lo strumento dello sciopero, come arma di lotta e di difesa degli operai.
Perciò bisogna che ci riappropriamo di questo nostro mezzo, e che torniamo ad essere indipendenti sia teoricamente che politicamente, da tutti coloro (partiti e sindacati) specie della sinistra borghese che in tutti questi anni ci hanno usato. Elaborando la nostra concezione politica e pratica di classe partecipando in prima persona, perché la nostra vita e il nostro futuro deve essere ripreso nelle nostre mani.

Diversamente, continueremo a farci usare e portare a spasso, da chi non ha nei fatti alcun motivo reale per difendere i bisogni e gli interessi degli operai e dei lavoratori.

10/12/08

RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA
SLAI COBAS COORDINAMENTO PROV. MODENA

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