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(13 Dicembre 2008)
Pur lontano da politiche elettoralistiche, che tanto hanno contribuito allo sfaldamento del tentativo di rifondare una prassi e una teoria della rifondazione comunista e convinto che serve riscoprire che le istituzioni e la rappresentanza in esse, debba essere intesa, come un megafono delle lotte della classe , non posso esimermi dal notare un gravissimo ritardo nel costruire un percorso dal basso che porti al costruire la sinistra anticapitalista in Italia.
La forza dei movimenti studenteschi, il loro grado di innovazione e di radicalizzazione, le lotte intransigenti dei lavoratori autorganizzati nei sindacati di base, le lotte di intere popolazioni contro lo sfruttamento dei territori e/o le opposizioni alle servitù militari e/o le lotte per i diritti di sessualità e /o di genere rischiano di non avere rappresentanza al parlamento europeo.
Il tutto con il silenzio assordante di chi rimane attaccato ai propri orticelli organizzativi.
Serve una immediata correzione di rotta e il riprendere con forza il progetto di costruire al più presto una covenzione anticapitalista, che sappia essere di riferimento per la classe nel suo insieme, per tutti quei segmenti di essa che solo nella loro totalità potranno sperare di costruire percorsi verso il socialismo.
In Francia e non solo, questa ipotesi viene praticata, viene tentata, in Italia stenta e rischia di non essere all'altezza della fase.
I comunisti, gli ecologisti conseguenti, le femministe, i giovani, gli operai in lotta contro la crisi economica capitalista ecc. ecc. meritano più coraggio e più coerenza.
Di arcobalenismi o di burocratiche unità dei comunisti o di finte svolte a sinistra non sappiamo che farcene.
Serve costruire con una rete orizzontale la rappresentanza di chi si oppone a questa economia capitalista decrepita, a chi si candida a rappresentare l'alternativa anticapitalista.
Gli sbarramenti elettorali che pdl e pd volevano mettere sono saltati, se non ora quando ?
AVANTI CON LA SINISTRA CHE NON SBIADISCE.
Enrico Biso
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