Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(18 Dicembre 2008)
Nessuna iniziativa di lotta concreta è stata organizzata da parte di FIM, FIOM e UILM nelle fabbriche FIAT, ma solo la formale solidarietà della FIOM, per l’operaio e delegato della FIOM, Eugenio Scognamiglio, licenziato solo per essere stato tra i più attivi contro il licenziamento di 112 operai interinali.
E questi burocrati, i vertici del sindacato confederale, sarebbero i rappresentanti degli operai?
Oltre ad aver svenduto e diviso gli operai, non sono nuovi a perseguire porcate, come quella di non difendere chi milita nelle loro organizzazioni, (la lista è lunga) solo perché o è in buona fede o non si adegua e lotta per gli interessi degli operai. E lo SLAI COBAS ne è stato testimone negli anni di tutto ciò.
Sono proprio questi singoli operai, perché più attivi contro i padroni e perciò più esposti, vera espressione della più genuina rabbia operaia che non tutti, hanno il coraggio di esprimere e che vanno e andrebbero collettivamente e compattamente difesi, dagli abusi del padrone e da chi al padrone si è venduto
Se finiscono sotto il tiro dell’oppressione padronale è perché il padrone vuole spaventare chi o quanti ne vogliono seguire l’esempio, intendendo così esprimere il proprio dissenso.
Di pretesti i padroni ne inventano da sempre e tutto quello che fuori dalla fabbrica è lecito persino in parlamento, per gli operai diventa un reato.
Agli operai non servono i loro comunicati ipocriti, e tanto meno la loro ipocrita morale borghese; della quale sono impregnati, come coloro che prima ti sfruttano, ti affamano, o ti ammazzano e poi si scandalizzano perché il mondo e la realtà è così brutale e violenta.
Gli operai hanno bisogno di tornare ad essere un'unica entità, la classe operaia.
Al di là di tante belle chiacchiere, oggi ognuno viene lasciato da solo a bollire nel suo brodo.
Ora tocca alla Maserati, poi alla Ferrari, e poi toccherà anche a noi alla New Holland e via a seguire. Questa è la strategia del padrone, resa possibile dai sindacati confederali concertativi che gli si sono asserviti.
La situazione ci impone delle scelte, stiamo vedendo quello che succede, possiamo permetterci ancora a lungo di affrontare in ordine sparso, una crisi che sopratutto noi operai stiamo già pagando e continueremo a pagare cara.
Non possiamo più accettare certi ragionamenti sulla crisi, che giustificano che siccome è mondiale dobbiamo prendere quello che viene.
È mondiale perché il sistema capitalistico è mondiale e il suo intreccio coinvolge tutti, ma in modo diverso i governi dei padroni saranno attenti a salvaguardare i loro interessi, anche con le vacche magre.
Ma per noi sarà diverso sia per chi rimane a lavorare, come per chi perderà il posto, saranno cavoli amari.
E di fronte al palese fallimento di questa società dobbiamo pensare che non sia questa l'unica società possibile.
Ma il progetto è possibile se ci difendiamo e ci uniamo come operai e delegati veramente combattivi al di là delle diverse sigle e organizzazioni, allora anche i sacrifici che ci impongono oggi avranno prodotto una prospettiva futura.
Le nostre disgrazie non sono casuali, hanno nomi e cognomi.
Ma non basta dire padroni porci e sindacati venduti bisogna trovare il modo di cambiare radicalmente questo stato di cose, le occasioni di critica e di organizzazione non mancheranno, dobbiamo coglierle.
17/12/08
RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA
SLAI COBAS COORDINAMENTO PROV. MODENA
12148