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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Amministrazione Cofferati: una nave che affonda.

La fuga degli assessori è il bilancio più trasparente di cinque anni di governo cittadino.

(20 Dicembre 2008)

Prima dei dolci natalizi, proponiamo di seguito una breve carrellata di “bolliti” di fine anno.
Buona digestione.

Si salvi chi può.
Dopo l’annunciato abbandono dell’Assessora Scaramuzzino – per motivi “personali/professionali”, naturalmente… - apprendiamo ora dell’intenzione di abbandonare la politica attiva di altri eccellenti della Giunta Cofferati. Per ora siamo a Guglielmi e Mancuso, si registrano ripensamenti (sic!) di Zamboni, ed esprime solidale comprensione l’Assessora Bottoni alla sua collega Scaramuzzino. Ma la lista potrebbe sempre allungarsi…
Insomma, eravamo stati bravi profeti nel vaticinare la fuga disordinata, prima di Cofferati, poi della “sua squadra”. Sia chiaro, seppure a prima vista possano apparire dignitosi questi ultimi ritiri, avvengono sempre e comunque alla fine di un mandato di cinque anni.
Cinque anni in cui niente e nessuno - all’interno delle stanze di Palazzo D’Accursio – è riuscito mai a modificare nulla di quanto deciso “d’imperio” dal loro “capo” Cofferati.
Appare quindi patetico il tentativo di ricostruzione di una verginità perduta da troppo tempo ormai. Non sono questi che abbandonano la politica, semmai è la politica che abbandona loro.

Pesci in barile e cozze attaccate alla chiglia.
In mezzo ai marosi, chi è del tutto indifferente alla nave che affonda sono quelle “cozze” attaccate alla chiglia che, consapevoli del proprio (ininfluente) “peso” e “sapore”, sanno perfettamente che nessun nuovo sindaco sano di mente (o, almeno, non completamente cretino…) affiderebbe mai loro un secondo mandato in Giunta.
Si godono gli ultimi scampoli di mandato stipendiati a poco meno di 7.000 euro mensili.
E’ una pacchia che non ricapiterà certo a tutti. Alcuni, infatti, preferiscono fare i “pesci in barile”, per ora. Chissà che non riescano a riciclarsi in qualche meandro di sottobosco politico.
La vegetazione “sotto la chiglia”, si sa, è comunque la più fastidiosa da estirpare.
Si segnalano, per la proverbiale tenacia, le famose “cozze Patelle”.
Ma sono incrostazioni, appunto…

Gli ubriachi sul Titanic.
C’è infine chi, forse ubriaco per le troppe libagioni (nonostante le feste non siano ancora iniziate…), smania e scalpita per andare a ballare nella “sala grande” e con “la gente che conta” mentre la nave affonda. Intanto, la “gente che conta” non intende rinunciare al proprio status - nemmeno nella vicinanza dell’annegamento - e continua a rigettare i parvenues in stiva.
Chissà se e chi di questi riuscirà a salvarsi…

Il Bilancio del Comune.
Il Bilancio, con o senza voti favorevoli, astenuti o contrari, è già leggibile ed interpretabile da questi ultimi annunci e da questo scenario di decadenza. Non è soltanto un Bilancio economico ad essere impresentabile, sono cinque anni di governo folle, autoritario ed inefficace, che lascia più problemi irrisolti oggi a Bologna di quanti non fossero all’inizio del mandato di Cofferati & Co.
Idem per la Provincia della Draghetti.
Non voler capire tutto ciò, nella sua drammatica semplicità, non solo è sciocco… è suicida!

E qualcuno, ancora, si stupisce che la Sinistra sia la prima forza ad affondare…?

Partito dei Comunisti Italiani
Bologna

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