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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
Usa e Russia discutono il nuovo Trattato Start. Delle armi nucleari di Israele, denunciate da Mordecai Vanunu, non si parla.

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(No basi, no guerre)

Report riunione della Rete Nazionale Disarmiamoli!

(20 Dicembre 2008)

La riunione si è tenuta a distanza di alcuni mesi dalla precedente, quando ancora era in corso la raccolta di firme a sostegno della LIP sui trattati internazionali e sulle basi militari.
Ripartiamo quindi dal 6 agosto 2008, giorno in cui sono state consegnate, al Parlamento italiano, le 62.000 firme raccolte a sostegno della legge. Legge che, successivamente, è stata assegnata alla Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Sono stati chiesti gli incontri al Presidente della stessa commissione e al Presidente della Camera dei Deputati. Contemporaneamente si è cercata una interlocuzione con i gruppi politici del PD e dell’Italia dei Valori, ma a tutt’oggi non ci sono stati riscontri positivi. Stiamo verificando in questi giorni se il regolamento della Camera prevede un vincolo di tempo per l’esame della legge: il Servizio Testi Normativo, a cui abbiamo consegnato materialmente le firme, ci ha comunicato che oltre alla Commissione Esteri il testo di legge dovrà essere valutato anche da altre commissioni – Difesa e Affari Regionali – e quindi è presumibile che sui tempi ci sarà bisogno di un tallonamento continuo. Si può pensare, come forma di pressione, ad una interrogazione parlamentare e, se si renderà necessario, ad allestire un gazebo davanti al Parlamento nel mese di febbraio.

CONSIDERAZIONI GENERALI

Tenendo conto che le circostanze attuali (crisi economica globale) tendono a far scivolare in secondo piano le tematiche relative alla guerra, l'obiettivo per i prossimi mesi è quello di contestualizzare e dare continuità al nostro agire , da un lato predisponendo strumenti di informazione, propaganda e agitazione e, dall’altro sollecitando iniziative e le scadenze del movimento nowar.
Il Forum Sociale Europeo di Malmoe ha lanciato la proposta di una manifestazione per il 4 aprile 2008 a Strasburgo contro la Nato e le basi militari in occasione delle celebrazioni per il 60° dell’Alleanza Atlantica. Sono le due questioni centrali affrontate nel testo della Legge di Iniziativa Popolare, quindi un appuntamento importante sul quale concentrare il nostro impegno.

Ci sarà utile per preparare la manifestazione il Questionario/inchiesta sulla Nato, le basi militari e la partecipazione delle forze armate italiane alle missioni di guerra internazionali, già discusso in rete e predisposto per essere gestito.

Il 17 gennaio a Roma (probabilmente alla facoltà di Lettere della Sapienza) si svolgerà l’assemblea nazionale del Patto contro la guerra e sarà l’occasione per presentare un nostro documento. Inoltre siamo impegnati nella costruzione del meeting internazionale nel X° anniversario dei bombardamenti della NATO sulla Repubblica Federale di Yugoslavia a Vicenza il 21 e 22 marzo.
Due momenti importanti per esprimere una valutazione del ruolo che assume l’Italia nel quadro del conflitto generale, tenendo conto degli “orientamenti schizofrenici” del governo Berlusconi che, da un lato appoggia Putin sulla Georgia e, dall’altro accoglie AFRICOM, rafforza la presenza aerea e terrestre in Afghanistan per meglio combattere.
Dovremo nel contempo analizzare le conseguenze della ristrutturazione in corso delle Forze Armate con una relativa contrazione del budget per la Difesa accompagnato ad un piano di militarizzazione interna nella logica della governabilità.
Su questi temi c’è uno spazio politico entro il quale intervenire, rimettendo il problema della guerra al centro delle tematiche di movimento, contrastando pericolosi localismi di ritorno.
Il nostro ruolo è quello di contribuire a focalizzare l’attenzione sulla dinamica tra proiezione di forza all’esterno e militarizzazione interna, capire come il keinesismo militare vuole rispondere alla crisi generale del sistema.
Sarebbe – è - necessario contribuire alla generalizzazione delle lotte e al collegamento delle mobilitazioni dei lavoratori e degli studenti: l’interrelazione tra guerra militare e guerra economica è strettissima e la militarizzazione si declina sul piano sociale e nel territorio con il controllo securitario sempre più asfissiante, di cui gli immigrati sono le prime vittime.

La mobilitazione contro la guerra e la militarizzazione è in una fase di “bassa marea” e non omogenea in tutta Italia. Pur in una fase di cosiddetta “regressione antropologica” (censis) esiste un margine di autonomia critica in Italia e in Europa sulla quale possiamo e dobbiamo agire. In questi margini la battaglia politico-culturale è strategica.
Le visite e gli ingressi su www.disarmiamoli.org sono in crescita e la redazione collettiva comincia a funzionare abbastanza bene. Notizie e video che proponiamo circolano in rete.
Il sito non è però ancora sufficientemente interattivo e da questo punto di vista la necessità di migliorare è stata richiamata più volte: gli strumenti informatici possono rafforzare la nostra credibilità politica. Negli USA reti telematiche costituite da realtà nowar anche piccole hanno prodotto un rovesciamento di opinione sulla guerra in Iraq.

SCADENZE E GESTIONE QUESTIONARIO/INCHIESTA

Al momento le date sono quelle dell’assemblea nazionale a Roma del Patto permanente contro la guerra il 17 gennaio, il 22/23 marzo a Vicenza per il meeting nel X° anniversario dei bombardamenti NATO sulla Repubblica Federale di Yugoslavia, e il 4 aprile manifestazione europea a Strasburgo contro la NATO e le basi militari.
Da gennaio 2009 dobbiamo essere pronti con il lancio della campagna, avendo a disposizione il documento di Disarmiamoli e il questionario/inchiesta.
Per la gestione del questionario/inchiesta l’indicazione è quella di puntare sul rapporto diretto con alcuni settori sociali (studenti, lavoratori); l’obiettivo è quello di raccogliere 2000 questionari, e di esporre pubblicamente l’elaborazione statistica entro giugno 2009. Ma niente ostacola la raccolta di un numero maggiore di questionari, dato che il campione più è ampio e più è attendibile dal punto di vista del dato statistico.
Un primo test (parzialissimo) è stato condotto tra gli studenti della Sapienza a Roma, dal quale si è potuto rilevare un basso livello di conoscenza dei temi al centro dell’inchiesta e in particolare sulla NATO e sul suo ruolo.
Il questionario, insieme alla distribuzione dell’allegato (con la scheda sulla NATO e il testo della legge di iniziativa popolare consegnata al Parlamento italiano) è quindi uno strumento utile di agitazione e informazione.

Infine la “Rete Nazionale Disarmiamoli!” rivolge un appello a tutti coloro, singoli e realtà associative, che hanno contribuito alla riuscita della raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare, a partecipare alle scadenze del movimento nowar e ad usare il questionario/inchiesta come uno strumento per riprendere e dare continuità alla battaglia contro la guerra e la militarizzazione.

Il questionario/inchiesta si può chiedere tramite e-mail(indicando il recapito a cui spedirlo) o chiamando il 338/1028120.
info@disarmiamoli.org;

Roma, 6 dicembre 2008.

Rete Nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org

Fonte

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