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I furbetti del quartetto

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(25 Settembre 2011) Enzo Apicella
Usa, Russia, UE e Onu cercano di rinviare la richiesta di riconoscimento della Palestina alla fine dei "negoziati di pace".

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(Palestina occupata)

Pacifista statunitense dell'Ism assassinata dall'esercito israeliano a Gaza

(18 Marzo 2003)

Una pacifista statunitense e' stata uccisa domenica 16 marzo 2003 da un bulldozer dell'esercito israeliano, che l'ha schiacciata durante la demolizione di una casa nel campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Un altro attivista e' stato ferito durante l'azione.

Rachel Corey, 23 anni, di Olympia, Stato di Washington, e' stata uccisa quando ha tentato di impedire la demolizione di una casa ponendosi di fronte al bulldozer israeliano.

"Corey e' stata uccisa nel quartiere di al-Salam, da un bulldozer israeliano che l'ha sepolta con la sabbia quando lei si e' interposta fra il bulldozer e la casa", ha dichiarato il Dr Ali Musa, medico dell'ospedale al-Najar.
Le cause della morte sono le fratture del cranio e del torace.

L'esercito israeliano ha dichiarato che sta indagando sull'incidente.

Greg Schnabel, 28 anni, di Chicago, ha dichiarato che gli attivisti si trovavano nei pressi della casa del Dr. Samir Masri.
"Rachel era da sola davanti alla casa, mentre noi tentavamo di fermare la demolizione," spiega Greg. "Faceva segno al bulldozer di fermarsi. Poi e' caduta, e il bulldozer ha proseguito. Abbiamo gridato 'stop, stop,' e' il bulldozer non si e' fermato. Le e' passato sopra completamente, si e' girato, e le e' ripassato sopra di nuovo."

Dall'inizio dell'Intifada, gruppi di attivisti internazionali si sono organizzati in numerosi siti dei territori occupati, agendo come "scudi umani" nel tentativo di fermare le operazioni dell'esercito israeliano.

Corey e' la prima attivista del gruppo, chiamato "International Solidarity Movement," ad essere uccisa.
Schnabel ha dichiarato che Corey era studente dell'Evergreen College e si sarebbe diplomata quest'anno.
C'erano otto attivisti sul posto, dice Greg, quattro dagli Stati Uniti e quattro dalla Gran Bretagna. "Noi restiamo con le famiglie le cui case sono minacciate di demolizione" ha dichiarato telefonicamente all'Associated Press da Rafah dopo l'incidente.

By Arnon Regular, Haaretz Correspondent, and Agencies
traduzione di lm

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