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Gaza libera! Israele-USA-UE assassini!

(3 Gennaio 2009)

La mattanza a Gaza continua senza sosta e nulla smuove le posizioni di tutto l’apparato politico-mediatico che ripropone ogni giorno la legittimità dello stato ebraico di difendersi, giustificando ogni nuova strage della quarta potenza militare del mondo.
La verità è sepolta come i corpi straziati della gente di Gaza: le elezioni democratiche che hanno portato Hamas al governo di Gaza nel 2006 diventano un “colpo di stato”; la “tregua”, ripetutamente violata solo da Tel Aviv con 43 morti, centinaia di feriti e di arresti tra i palestinesi e l’inasprimento del criminale embargo a Gaza, è stata rotta da Hamas; l’occupazione e l’aggressione militare diventano “diritto all’esistenza dello stato d’Israele”.

L’operazione “piombo fuso” è stata pianificata con ogni cura e concordata non solo con l’alleato storico, gli USA, ma anche, ormai è chiaro a tutti, con il regime reazionario di Mubarak e con l’appoggio del traditore Abu Mazen, il quale si è reso subito disponibile a prendere il comando su Gaza dopo un’eventuale sconfitta di Hamas da parte della macchina di morte israeliana.
L’obiettivo, quindi, è quello di liquidare una volta per tutte la causa palestinese e la sua indomita Resistenza, instaurando, anche nella sua maggiore roccaforte, un regime fantoccio su modello iracheno e afghano, per poter consentire alle potenze imperialiste, USA in testa, di proseguire nella loro politica di guerra coloniale e predatoria in quest’area strategica del mondo.
Per questo serviva dividere i palestinesi, foraggiando con ogni mezzo i collaborazionisti dell’ANP e isolando le forze della Resistenza, in primo luogo Hamas. Per questo serviva l’appoggio dei regimi arabi corrotti come l’Egitto o la Giordania, con il ricatto di perdere ogni privilegio dato dall’Occidente se non avessero appoggiato il via all’operazione militare israeliana.
Per questo serve anche la complicità dell’Europa che, al di là di inutili richieste di cessare il fuoco, prende posizione in difesa di Israele,”comprendendone le ragioni”.

Anche il governo italiano è direttamente responsabile delle stragi contro il popolo palestinese, perché ha sostenuto l’embargo a Gaza e perché continua a fare accordi con questo stato criminale, importando tecnologia militare, garantendo profitti milionari alle aziende nostrane che vanno a investire nello stato ebraico.
E la “sinistra italiana”? Tutto viene posto sul piano umanitario, trattando ancora una volta la questione palestinese come povera gente bisognosa di aiuto e non come problema politico, risolvibile solo con la sconfitta del cancro sionista e la fine dell’occupazione della Palestina.
Nessuna illusione, dunque! Israele non sarà fermata da lorsignori, e nemmeno dal fido alleato Obama che aspetta solo l’inizio del suo mandato presidenziale per ergersi a nuovo paladino della ripresa dei “negoziati di pace”: la loro “pace”, quella delle macerie a Gaza, di domati bantustan palestinesi circondati dal muro, di carceri pieni di resistenti e della purezza dello stato ebraico con l’espulsione dei suoi cittadini arabi.

Chi può fermare la mano assassina di Israele è solamente l’Intifada, non solo quella palestinese, ma anche quella di tutti i popoli oppressi che, in ogni piazza del mondo, si stanno ribellando all’imperialismo e ai suoi servi.
Noi dobbiamo prendere esempio dalle masse in rivolta: la migliore solidarietà al popolo palestinese che possiamo mettere in campo è lottare contro il nostro imperialismo e le sue principali espressioni, le basi militari come a Vicenza.
Il nemico è uno: la barbarie del sistema imperialista in crisi qui produce migliaia di licenziamenti, povertà e un arretramento generale delle nostre condizioni di vita, lì determina guerra feroce, lutti per migliaia di famiglie, fame e miseria.

Intifada ovunque, fino alla vittoria!

Compagni e compagne per un comitato unitario di sostegno alla resistenza di Gaza

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