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Israel - Palestine peace

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(24 Agosto 2013) Enzo Apicella

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L'operazione "piombo fuso" è parte di un piu' ampio piano militare e di intelligence israeliano

(8 Gennaio 2009)

I bombardamenti aerei e l'invasione in corso a Gaza da parte delle forze di terra israeliane deve essere analizzata in un contesto storico. L'operazione "Piombo Fuso" è un'iniziativa accuratamente pianificata, che è parte di un più ampio piano militare e di intelligence formulato per la prima volta nel 2001 dal governo del primo ministro Ariel Sharon:

"Fonti dell'establishment della difesa hanno dichiarato che il ministro della difesa Ehud Barak ha ordinato alle Forze Aeree Israeliane di prepararsi per l'operazione più di sei mesi fa, anche mentre Israele iniziava a negoziare un accordo per il cessate il fuoco con Hamas". (Barak Ravid, Operation "Cast Lead": Israeli Air Force strike followed months of planning, Haaretz, 27 dicembre 2008)

E' stato Israele a rompere la tregua il giorno delle elezioni presidenziali USA, il 4 novembre:

"Israele ha utilizzato questa distrazione per rompere il cessate il fuoco tra se stesso e Hamas bombardando la Striscia di Gaza. Israele ha preteso che questa violazione del cessate il fuoco è stata per impedire a Hamas di scavare gallerie fino al territorio israeliano.

Proprio il giorno successivo, Israele ha lanciato un terrorizzante assedio di Gaza, bloccando cibo, carburante, rifornimenti sanitari ed altri beni indispensabili per "sottomettere" i palestinesi mentre allo stesso tempo si impegnava in incursioni armate.

In risposta, a Gaza Hamas ed altri sono ancora ricorsi a sparare primitivi, artigianali e nel complesso imprecisi razzi in Israele. Durante i sette anni passati, questi razzi sono stati responsabili della morte di 17 israeliani. Nello stesso intervallo di tempo, gli assalti da guerra lampo israeliani hanno ucciso migliaia di palestinesi, attirando la protesta in tutto il mondo ma non trovando ascolto all'ONU". (Shamus Cooke, The Massacre in Palestine and the Threat of a Wider War, Global Research, dicembre 2008)

Disastro umanitario pianificato

L'8 dicembre, il vice segretario di stato USA John Negroponte era a Tel Aviv per discussioni con le sue controparti israeliane, compreso il direttore del Mossad, Meir Dagan.

L'"Operazione Piombo Fuso" è stata cominciata due giorni dopo Natale. E' stata associata ad una campagna internazionale di pubbliche relazioni accuratamente progettata sotto gli auspici del ministro degli esteri di Israele.

I bersagli militari di Hamas non sono l'obiettivo principale. L'operazione "Piombo Fuso" è intesa, del tutto deliberatamente, a provocare vittime civili.

Ciò con cui stiamo trattando è un "disastro umanitario pianificato" a Gaza in un'area urbana densamente popolata.

L'obiettivo a più lungo termine di questo piano, come formulato dai funzionari politici israeliani, è l'espulsione dei palestinesi dalle terre palestinesi:

"Terrorizzare la popolazione civile, garantendo la massima distruzione delle proprietà e delle risorse culturali... La vita quotidiana dei palestinesi deve essere resa insopportabile: dovrebbero essere bloccati in città e villaggi, impediti ad esercitare una normale vita economica, rimossi dai luoghi di lavoro, dalle scuole e dagli ospedali. Questo incoraggerà l'emigrazione ed indebolirà la resistenza a future espulsioni". Ur Shlonsky, citato da Ghali Hassan, Gaza: The World’s Largest Prison, Global Research, 2005)

"Operazione Vendetta Giustificata"

E' stato raggiunto un punto di svolta. L'operazione "Piombo Fuso" fa parte della più ampia operazione militare e di intelligence iniziata nel 2001 al principio del governo di Ariel Sharon. E' stato sotto l'"Operazione Vendetta Giustificata" di Sharon che sono stati inizialmente utilizzati quegli aerei da caccia F-16 per bombardare le città palestinesi.

L'"Operazione Vendetta Giustificata" è stata presentata nel luglio del 2001 al governo israeliano di Ariel Sharon dal capo di stato maggiore dell'IDF Shaul Mofaz, sotto il titolo "La distruzione dell'Autorità Palestinese ed il disarmo di tutte le forze armate".

"Lo scorso giugno [2001] è stato redatto un piano di contingenza, dal nome in codice di Operazione Vendetta Giustificata, per rioccupare tutta la Cisgiordania e forse la Striscia di Gaza al costo probabile di "centinaia" di vittime israeliane". (Washington Times, 19 marzo 2002).

Secondo Jane's 'Foreign Report' (12 luglio 2001) l'esercito israeliano sotto Sharon aveva aggiornato i suoi piani per un "assalto totale per annientare l'autorità palestinese, estromettere Yasser Arafat ed uccidere o detenere il suo esercito".

"Giustificazione del Massacro"

La "Giustificazione del Massacro" è stata una componente essenziale del piano militare e di intelligence. L'uccisione di civili palestinesi è stata giustificata su "basi umanitarie". Le operazioni militari israeliane sono state attentamente programmate per coincidere con gli attacchi suicidi:

L'assalto verrebbe lanciato, a discrezione del governo, dopo un grande attentato suicida in Israele, che provochi molti morti e feriti, citando il massacro come giustificazione. (Tanya Reinhart, Evil Unleashed, Israel's move to destroy the Palestinian Authority is a calculated plan, long in the making, Global Research, dicembre 2001, enfasi aggiunta)

Il Piano Dagan

Ci si è anche riferiti all'"Operazione Vendetta Giustificata" come il "Piano Dagan", dal nome del generale (a riposo) Meir Dagan, che attualmente dirige il Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana.

Il generale della riserva Meir Dagan era il consigliere per la sicurezza nazionale di Sharon durante la campagna elettorale del 2000. A quanto pare il piano è stato redatto prima dell'elezione di Sharon a primo ministro nel febbraio del 2001. "Secondo Alex Fishman che scrive su Yediot Aharonot, il Piano Dagan consisteva nel distruggere l'autorità palestinese e mettere 'fuori dal gioco' Yasser Arafat". (Ellis Shulman, "Operation Justified Vengeance": a Secret Plan to Destroy the Palestinian Authority, marzo 2001):

"Come riportato su Foreign Report [Jane] e divulgato localmente da Maariv, il piano d'invasione di Israele — secondo quanto riferito soprannominato Vendetta Giustificata — verrebbe lanciato immediatamente in seguito al prossimo attentato suicida ad alto numero di vittime, durerebbe circa un mese e ci si aspetta che risulti nella morte di centinaia di israeliani e migliaia di palestinesi. (Ibid, enfasi aggiunta)

Il "Piano Dagan" prevedeva la cosiddetta "cantonizzazione" dei territori palestinesi con cui la Cisgiordania e Gaza verrebbero tagliate fuori completamente l'una dall'altra, con "governi" separati in ciascuno dei territori. In base a questo scenario, già previsto nel 2001, Israele:

"negozierebbe separatamente con le forse palestinesi che sono dominanti in ciascun territorio-forze palestinesi responsabili per la sicurezza, l'intelligence ed anche per il Tanzim (Fatah)". Il piano quindi è molto rassomigliante all'idea di "cantonizzazione" dei territori palestinesi, proposto da molti ministeri". Sylvain Cypel, The infamous 'Dagan Plan' Sharon's plan for getting rid of Arafat, Le Monde, 17 dicembre 2001)

Il Piano Dagan ha dimostrato la continuità nel piano militare e di intelligence. Come risultato delle elezioni del 2000, a Meir Dagan venne assegnato un ruolo chiave. "Divenne l'"intermediario" di Sharon nelle questioni della sicurezza con gli ambasciatori speciali del presidente Bush Zinni e Mitchell". Fu successivamente nominato direttore del Mossad dal primo ministro Ariel Sharon nell'agosto del 2002. Nel periodo post Sharon, è rimasto capo del Mossad. E' stato riconfermato nella sua posizione di direttore dell'intelligence israeliano dal primo ministro Ehud Olmert nel giugno del 2008.

Meir Dagan, in coordinamento con le sue controparti USA, è stato responsabile di diverse operazioni militari e di intelligence. Vale la pena notare che come giovane colonnello Meir Dagan aveva operato da vicino al ministro della difesa Ariel Sharon negli attacchi agli insediamenti palestinesi a Beirut nel 1982. Sotto molti aspetti, l'invasione terrestre di Gaza del 2009 porta una marcata somiglianza all'operazione militare del 1982 guidata da Sharon e Dagan.

Continuità: Da Sharon a Olmert

E' importante mettere a fuoco molti eventi chiave che hanno preparato la strada alle uccisioni di Gaza sotto l'"Operazione Piombo Fuso":

1. L'assassinio di Yasser Arafat nel novembre 2004. L'assassinio era stato pianificato sin dal 1996 sotto l'"Operazione Campi di Spine". Secondo un documento dell'ottobre del 2000 "preparato dai servizi di sicurezza, su richiesta dell'allora primo ministro Ehud Barak, dichiarava che 'Arafat, la persona, è una grave minaccia alla sicurezza dello stato [di Israele] ed il danno che risulterà dalla sua scomparsa è minore del danno provocato dalla sua esistenza'". (Tanya Reinhart, Evil Unleashed, Israel's move to destroy the Palestinian Authority is a calculated plan, long in the making, Global Research, dicembre 2001. Dettagli del documento sono stati pubblicati su Ma'ariv, 6 luglio 2001).

L'assassinio di Arafat è stato ordinato nel 2003 dal gabinetto israeliano. E' stato approvato dagli USA che opposero il veto ad una Risoluzione di Sicurezza delle Nazioni Unite che condannava la decisione del gabinetto israeliano del 2003. Reagendo a moltiplicati attacchi palestinesi, nell'agosto del 2003, il ministro della difesa Shaul Mofaz dichiarò "guerra totale" ai militanti ai quali giurò "marcati a morte".

"A metà settembre, il governo israeliano approvò una legge per sbarazzarsi di Arafat. Il gabinetto politico per gli affari della sicurezza di Israele la dichiarò "una decisione di rimuovere Arafat come un ostacolo alla pace". Mofaz minacciò: "sceglieremo il giusto modo ed il giusto tempo per uccidere Arafat". Il ministro palestinese Saeb Erekat raccontò alla CNN che pensava che Arafat sarebbe stato il prossimo bersaglio. La CNN chiese al portavoce di Sharon Ra'anan Gissan se il voto significasse l'espulsione di Arafat. Gissan chiarì: "Non significa questo. Oggi il gabinetto ha deciso di rimuovere questo ostacolo. Il momento, il metodo, i modi con i quali ciò avrà luogo saranno decisi separatamente ed i servizi di sicurezza monitoreranno la situazione e faranno le raccomandazioni sull'azione opportuna". (Vedi Trish Shuh, Road Map for a Decease Plan, www.mehrnews.com 9 novembre 2005).

L'assassinio di Arafat faceva parte del Piano Dagan del 2001. Con ogni probabilità, è stato eseguito dall'intelligence israeliana. Era inteso a distruggere l'Autorità Palestinese, fomentare divisioni all'interno di Fatah come pure tra Fatah e Hamas. Mahmoud Abbas è un quisling palestinese. E' stato installato come leader di Fatah, con l'approvazione di Israele e degli USA, che finanziano le forze paramilitari e di sicurezza dell'Autorità Palestinese.

2. La rimozione, in base agli ordini del primo ministro Ariel Sharon nel 2005, di tutti gli insediamenti ebraici a Gaza. E' stata trasferita una popolazione ebraica di 7.000 persone.

"E' mia intenzione [Sharon] di attuare un'evacuazione – scusate, un trasferimento – di insediamenti che ci causano problemi e di luoghi che non terremo comunque in un insediamento finale, come gli insediamenti di Gaza.... Sto operando in base all'ipotesi che in futuro non vi sarà nessun ebreo a Gaza", ha dichiarato Sharon". (CBC, marzo 2004)

La questione delle colonie a Gaza fu presentata come parte della "cartina stradale alla pace" di Washington. Celebrata come una "vittoria" dai palestinesi, questa misura non era diretta contro i coloni ebrei. Proprio l'opposto: era parte dell'operazione coperta complessiva, che consisteva nel trasformare Gaza in un campo di concentramento. Finché i coloni ebrei vivevano dentro Gaza, l'obiettivo di mantenere un grande territorio prigione ostruito non poteva essere raggiunto. L'esecuzione dell'"Operazione Piombo Fuso" richiedeva "nessun ebreo a Gaza".

3. La costruzione dell'ignobile Muro dell'Apartheid venne decisa subito dopo l'inizio del governo Sharon.

4. La fase successiva è stata la vittoria elettorale di Hamas nel gennaio del 2006. Senza Arafat, gli architetti militari e di intelligence israeliani sapevano che Fatah sotto Mahmoud Abbas avrebbe perduto le elezioni. Questo era parte dello scenario, che era stato previsto ed analizzato bene in anticipo.

Con Hamas a capo dell'autorità palestinese, utilizzando il pretesto che Hamas è un'organizzazione terrorista, Israele avrebbe attuato il processo di "cantonizzazione" come concepito in base al piano Dagan. Fatah sotto Mahmoud Abbas sarebbe rimasta formalmente al comando della Cisgiordania. Il puntualmente eletto governo Hamas sarebbe stato confinato alla striscia di Gaza.

Attacco di terra

Il 3 gennaio, i carri armati e la fanteria israeliani sono entrati a Gaza in una offensiva terrestre totale:

"L'operazione di terra è stata preceduta da diverse ore di fuoco dell'artiglieria pesante a notte fatta, incendiando i bersagli in fiamme che sono scoppiate nel cielo notturno.Il fuoco di mitragliatrice sferragliava mentre proiettili traccianti luminosi balenavano nella notte attraverso l'oscurità ed il fragore di centinaia di proiettili di artiglieria mandava su lampi di fuoco". (AP, 3 gennaio 2009)

Fonti israeliane hanno indicato un'operazione militare a lungo protratta nel tempo. "Non sarà semplice e non sarà breve", ha dichiarato il ministro della difesa Ehud Barak in un discorso alla TV.

Israele non sta cercando di obbligare Hamas a "cooperare". Ciò di cui ci stiamo occupando è l'attuazione del "Piano Dagan" come inizialmente formulato nel 2001, che richiedeva:

"un'invasione del territorio controllato dai palestinesi da circa 30.000 soldati israeliani, con la missione chiaramente definita di distruggere le infrastrutture della leadership palestinese e raccogliere l'armamento attualmente posseduto dalle diverse forze palestinesi ed espellere o uccidere la loro leadership militare. (Ellis Shulman, op cit, enfasi aggiunta)

Il più ampio interrogativo è se Israele in consultazione con Washington sia determinata a dare l'avvio ad una guerra più estesa.

L'espulsione di massa potrebbe avvenire a qualche stadio successivo dell'invasione terrestre, se gli israeliani dovessero aprire le frontiere di Gaza per permettere l'esodo della popolazione. All'espulsione si riferiva Ariel Sharon come ad "una soluzione stile 1948". Per Sharon "è necessario solamente trovare un altro stato per i palestinesi. - 'La Giordania è Palestina' - era la frase che Sharon aveva coniato". (Tanya Reinhart, op cit)

4.01.2009

Versione originale: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=11606
Traduzione a cura di FREEBOOTER http://freebooter.da.ru/

Michel Chossudovsky
Globalresearch

Fonte

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