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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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Aderiamo alla manifestazione di domenica 11 p.v. per la Palestina

(9 Gennaio 2009)

Quello che sta avvenendo a Gaza non è più nemmeno una guerra: è solamente un massacro. L'artiglieria israeliana continua l'opera di distruzione cominciata con i bombardamenti aerei. Ancora una volta le lacrime di coccodrillo dei vari liberal, in Israele e in Occidente, piangono gli "effetti collaterali" di una guerra "necessaria perché difensiva". Essi mentono sapendo di mentire: infatti il governo d'Israele si sta assumendo una responsabilità enorme nel rendersi colpevole di questo attacco indiscriminato contro i civili a Gaza. Il lancio di razzi, che certamente non ci piace, non può essere in alcun modo paragonato alla pianificata aggressione di massa verso la popolazione palestinese nella Striscia. Questo infatti è solo l'ultimo pretesto di un'occupazione che ha come obiettivo impedire la nascita di una Palestina indipendente e sovrana (o, peggio ancora per i sionisti al governo, di uno stato democratico bi-nazionale). Lo stato di Israele è l'aggressore occupante, fautore di un vero e proprio regime di aparteheid contro i palestinesi. Tutto il resto è mistificazione

Al contrario della sistematica opera di disinformazione compiuta da quasi tutti i mezzi di comunicazione, ricordiamo infatti che è stato Israele ad aver violato per primo la tregua il 4 novembre scorso; che è Isarele ad usare le micidiali armi al fosforo bianco; che è Israele a tenere da due anni la Striscia di Gaza sotto un assedio criminale; che è Israele ad avere come obiettivo politico quello dell'eliminazione di ogni organizzazione palestinese indipendente fin dal 1948; che è Israele a continuare l'occupazione dei territori palestinesi e ad aumentare la costruzione delle sue colonie illegali.

Israele può farlo perché Stati Uniti e paesi europei – Italia in prima linea – permettono che lo faccia; perché collaborano alla buona riuscita dell'assedio di Gaza e dell'occupazione (finanziando il Muro e i Check Point); perché aiutano Israele con le loro armi e gli accordi militari. E l'Italia interviene attivamente a fianco di Israele anche con la missione Unifil che oggi dimostra la vera natura che denunciammo allora di fronte agli entusiasmi della sinistra di governo. I nostri governi non sono silenziosi: sono complici della guerra di Israele.

Per queste ragioni Sinistra Critica aderisce convintamente e invita a partecipare, in solidarietà col popolo palestinese e contro il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele, alla manifestazione indetta per domenica 11 gennaio p.v. dal Comitato "Stop alla guerra in Palestina".

Sinistra Critica diffida, infine, chiunque dall'accostare le iniziative di solidarietà con il popolo palestinese a quelle chiaramente strumentali, di matrice antisemita, messe in campo dalla destra neofascista. Iniziative, quest'ultime, che vanno condannate come pericoloso ennesimo segnale di un inquietante ed inaccettabile clima di odio identitario e razzista.

Sinistra Critica
Verona
www.veronacritica.blogspot.com

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