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il pane e le rose

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Manifestazione regionale a Genova in solidarietà con la Palestina

domenica 18 gennaio

(14 Gennaio 2009)

L’attuale aumento dell’aggressione sionista al popolo palestinese, viene spesso affrontata in modo inconsistente o fuorviante.

Qui non si tratta di due popoli che hanno deciso di affrontarsi per contendersi un’area o un mercato, bensì di uno stato che, nato dal terrorismo, prosegue nel suo intento di pulizia etnica e di costruzione della Grande Israele ai danni del popolo palestinese in primo luogo, e dei propri vicini arabi in secondo.

Assurdo è impietosirsi solo ora che il numero dei morti aumenta e che i media danno inevitabilmente maggior rilievo alla situazione in corso, pur distorcendo la realtà dei fatti.

La teoria dello scontro di civiltà, fra quella variamente cristiana e quella islamica è una menzogna clamorosa, perchè l’unico scontro fra civiltà realmente esistente è quello che, a livello mondiale, contrappone la civiltà di lavoratori e lavoratrici che costruiscono e riproducono le condizioni della vita, e quella della borghersia imperialista, che al contrario in nome del proprio profitto spreca le risorse, devasta i territori e massacra quotidianamente le classi subalterne, sul posto di lavoro come sul campo di battaglia, nella catastrofe economica come in quella ambientale.

È necessario affrontare non solo l’attuale emergenza palestinese, che comunque necessita di una immediata attenzione e mobilitazione massima, ma anche quella delle aggressioni imperialiste ai popoli d’Iraq, Afghanistan, ed in qualunque altra parte del mondo, partendo dalla comunità d’interessi, sia realizzando mobilitazioni a carattere internazionalista, sia lottando sul proprio terreno per la difesa ed il miglioramento delle proprie condizioni di esistenza unendo anche in “casa propria” lavoratori locali ed immigrati.

La realtà lavorativa in Palestina di cui poco si parla vede la classe operaia sempre molto combattiva nonostante le difficoltà date dall'occupazione.

La stragrande maggioranza dei lavoratori palestinesi lavora in Israele o per imprese israeliane e quindi la figura del padrone e quella dell'occupante spesso vengono a coincidere.

I sindacalisti sono sopravvissuti nonostante la repressione, ma sono sempre stati oggetto di arresti e persecuzioni.

I lavoratori e i contadini palestinesi hanno bisogno di avere al fianco il resto della classe lavoratrice internazionale che difenda la propria identità e combatta per un mondo dove non esista sfruttamento e oppressione.

Concentramento a Genova domenica 18 gennaio.
piazza Caricamento ore 15.30

Lavoratori Solidali con La Palestina

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