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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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In merito al divieto a manifestare x la palestina il 24 gennaio a Bologna

La risposta al corteo del 3 gennaio

(17 Gennaio 2009)

Come avevamo scritto nel nostro precedente comunicato, lo schiaffo del 3 gennaio si è fatto sentire, nella rabbiosa e rancorosa risposta delle istituzioni, arrivando a negare il corteo del 24 gennaio a Bologna. Spaventa e preoccupa la determinazione politica espressa dalla comunità araba nei confronti della lotta del popolo palestinese. Abbiamo una porzione importante di migranti nel nostro paese che è scesa in piazza, portando con se diverse identità. Questo passaggio ha di fatto scombinato molte certezze e stereotipi attorno ai migranti. Non sono più unicamente quelli in fila per avere un permesso di soggiorno o semplici lavoratori in cerca di tutela, oggi si stanno muovendo migliaia di cittadini arabi nel nostro paese e in Europa su una questione politica: fermare il terrorismo israeliano e sostenere le ragioni del popolo palestinese. Anche a Bologna questo ha fatto saltare dalla seggiola o dal pulpito numerose figure.

Il movimento di solidarietà con la lotta del popolo palestinese oggi in Italia si è moltiplicato grazie alla forza della comunità araba, questo rappresenta un reale e tangibile terreno di confronto e di crescita per tutte le forze progressiste, che in questo paese vogliono contrastare il neo-colonialismo e le logiche di guerra prodotte dalla competizione globale. L’Italia è oggi impegnata su diversi fronti bellici, queste missioni sono state avvallate con il consenso bipartisan dei diversi governi che si sono susseguiti, per noi un modo concreto di parlare di Palestina è richiedere il ritiro delle truppe italiane in Libano.

Noi come Rete dei Comunisti siamo al fianco della comunità araba e difendiamo il suo diritto a manifestare, oltre a questo è opportuno rimettere all’interno dell’agenda politica la protesta contro gli accordi commerciali tra Italia ed Israele, e quelli specifici della nostra regione, rompendo in questo modo la strettoia che ci vuole imporre il ceto politico e i mezzi di informazione ufficiali.

16 gennaio

Rete dei Comunisti-Bologna
www.contropiano.org

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