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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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(Imperialismo e guerra)

Con la resistenza palestinese, contro lo stato terrorista d'israele

(14 Gennaio 2009)

PRESIDIO, VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA
FOGGIA, VENERDI 16 GENNAIO, PIAZZA DE SANCTIS (CATTEDRALE)
DALLE ORE 17:30 ALLE 21.

E tuttavia io continuerò a chiamare / libertà la libertà / assassinio l'assassinio
colpa la colpa, con l'ostinazione di un folle / che scava con le unghie il suo nome sul muro.
(Lefkios Zafiriou)


Provate a sigillare un milione e mezzo di persone in un fazzoletto di terra. Impeditegli di uscire, di lavorare, di rendersi autonomi per le attività più banali (approvvigionarsi d’acqua, usufruire di luce e gas). Parlate di PACE finché tacciono, finché non si ribellano, finché subiscono in silenzio. Ma al primo segnale che infrange l’ordine imposto, fate alzare in volo i vostri bombardieri e cominciate a colpire. Casa dopo casa, scuola dopo scuola, moschea dopo moschea. E raccontate al mondo che lo state facendo per legittima difesa; che state accuratamente evitando i civili, che le vittime sono tutti terroristi. O potenziali tali. Come i bambini di Jabalya. Come i profughi di Shati.

Inumano. Il volto di Israele a Gaza è quello che da sempre conosciamo. E gli si addice.

Poi, certo, ci sono le menzogne televisive, il filtraggio mediatico delle notizie più compromettenti, la costruzione dell’alibi. Israele, l’amico dell’Occidente, degli Usa e dell’Europa; lo stato che può permettersi il lusso di perseguire il genocidio dei palestinesi senza incappare in nessuna risoluzione Onu; che può permettersi di non rispettare nessun vincolo internazionale; che camuffa l’aggressione con la difesa, il terrorismo di stato con la prevenzione del terrorismo. Può presentarsi come un campione di democrazia, da noi, che per pudore, bigottismo o vergogna non abbiamo neppure il coraggio di mandare in onda le immagini dei corpi straziati dopo le bombe.

Su questo gigante ipocrita ci viene chiesto oggi di sospendere il giudizio. Per facilitare il cessate il fuoco. Per ottenere un simulacro di PACE che blocchi le attività dei bombardieri e dei tank, che ratifichi l’ingiustizia. Vorrebbero farci ammettere le responsabilità palestinesi come premessa ad ogni intervento; per poi perderci nei distinguo sulle responsabilità. A costoro rispondiamo che proprio non ce la facciamo ad essere equidistanti.
Perché l’esercito israeliano, negli ultimi mesi, ha violato la tregua 117 volte, nel silenzio complice dell’Europa, del mondo e della società civile. Perché ha sequestrato, incarcerato ed ucciso i legittimi rappresentanti del governo palestinese eletto; Perché sta massacrando – con brutale follia – gente indifesa, chiusa nei rifugi d’emergenza o nelle proprie case. Israele ha, col consenso internazionale, trovato un pretesto per infondere una lezione di smisurata paura, col fine di troncare, per un bel po’, ogni velleità palestinese. Per PACIFICARE l’area. Per congelare ogni tentativo di riscossa (da Sud e da Nord) o di rinegoziazione di una presunta PACE bilaterale.

Ma siamo dalla parte dei palestinesi soprattutto perché nessuna contingenza emergenziale può farci perdere di vista le cause del conflitto. Quanto sta accadendo a Gaza non è il frutto marcio di una politica criminale occasionale, ma la logica conseguenza di un’occupazione militare, di una usurpazione, di una rapina. Coi palestinesi serrati nelle riserve o dispersi nei campi profughi e gli israeliani intenti a costruire nuovi insediamenti.

Per tutto questo e molto altro, noi sosteniamo il diritto del popolo palestinese a resistere, con qualunque arma ritenga giusta e necessaria, per liberarsi dall’oppressione israeliana; Sosteniamo la lotta all’imperialismo, al neo-colonialismo occidentale in Medioriente. E nessun pragmatismo potrà spingerci a riconoscere le ragioni di Israele. Israele non ha ragioni. Israele è il vero terrorista. E va combattuto.

NESSUNA EQUIDISTANZA, NESSUNA PACE DI COMODO.
CON LA RESISTENZA PALESTINESE, CONTRO LO STATO TERRORISTA D’ISRAELE. E I SUOI COMPLICI.

Laboratorio Politico Jacob / Kollettivo di Lettere - Foggia

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