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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(24 Gennaio 2009)
Quando hanno “normalizzato” i Consigli di fabbrica, la Cgil diceva tanto sono solo casinisti e neanche iscritti.
Quando hanno regolamentato gli scioperi ridotti a sterili proteste virtuali, la Cgil diceva che tutto si poteva risolvere nel tavolo che conta
Quando hanno tolto la scala mobile, la Cgil diceva che i salari si difendevano con la concertazione,
Quando hanno tagliato le pensioni, la Cgil diceva ma “tanto noi gestiremo i loro tfr nei fondi pensione”
Quando hanno istituito, complici i sindacati, il lavoro in affitto e i co.co.pro, la Cgil diceva, tanto noi contrattiamo le assunzioni.
Quando escludevano i sindacati di base dalla trattativa e negavano ai Cobas-scuola il diritto di assemblea, la Cgil diceva che erano solo degli estremisti corporativi antiunitari.
Quando nonostante il no delle assemblee operaie decidevano i funzionari o i voti dei pensionati usati come massa di manovra, La Cgil diceva che la democrazia era l’interesse generale del paese
Quando faceva fuori la sinistra sindacale a Brescia e nella Fiom di Milano, la Cgil diceva di difendere l’unità dei lavoratori e della democrazia
Quando i salari italiani sono diventati i più bassi d’Europa, la Cgil non aveva più niente da dire
Ora il tavolo che peggiora si fa anche senza la Cgil che spera di ritornarci e conservarsi strumentalizzando la protesta sociale, ma ormai lo scopo è raggiunto. Problema è della Cgil che ha scelto definitivamente di stare con il capitale.
Il vero problema non è la discesa…… ma l’atterraggio. Capitolo chiuso. Si riparte dalla lotta di classe che è altrove, fuori da tutti i concertatori.
Mai più in guerra con i generali venduti.
Giancarlo Staffolani (coll. comunista b.brecht veneto orientale)
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