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Caso Battisti: la vera posta in gioco

(29 Gennaio 2009)

La Rete dei Comunisti esprime la massima solidarietà al governo e agli organi giudiziari del Brasile e respinge con forza le pesanti minacce indirizzate dal Governo di Roma e dal Presidente della Repubblica Italiana nei confronti di Brasilia.

Le massime autorità dello Stato italiano, sostenute da organi di stampa subalterni o compiacenti, hanno scatenato una vergognosa campagna di diffamazione nei confronti di un paese che ha semplicemente adottato una misura conforme alla propria legislazione in fatto di asilo politico. E’ veramente incredibile che l’Italia, utilizzando toni da potenza coloniale, metta a rischio le relazioni diplomatiche con il Brasile per ragioni di mera propaganda politica.

Secondo alcuni organi di stampa il governo italiano starebbe addirittura riflettendo sulla possibilità di escludere il Brasile dal vertice dei grandi della terra, previsto in Sardegna la prossima estate, come atto di rappresaglia alla concessione dell’asilo politico all’esule italiano Cesare Battisti. Per non parlare delle paventate ritorsioni in campo culturale o sportivo. Nella controversia con Brasilia non è possibile concedere alcuna credibilità ad un governo, quello di Roma, che non ha esitato a confermare l’amicizia e la collaborazione in campo economico e militare con Tel Aviv proprio mentre l’esercito israeliano massacrava centinaia di civili innocenti nella striscia di Gaza.

È scandaloso che da sinistra non si sia levata nessuna voce a difesa del diritto all’autodeterminazione del Brasile in una vicenda che poco ha a che fare con il contenuto della controversia – caso di Cesare Battisti - e molto di più con una concezione delle relazioni internazionali improntata all’eurocentrismo e ad un ruolo dominante delle potenze occidentali che per fortuna il processo di integrazione dell’America Latina e la recente approvazione della nuova costituzione socialista in Bolivia continua a mettere in discussione. In diverse forme e attraverso diverse manifestazioni aggressive – sostegno alle oligarchie e a gruppi terroristici, pressioni economiche o militari, campagne di stampa internazionali – le potenze europee e gli Stati Uniti cercano di destabilizzare e arrestare processi democratici e rivoluzionari che nel giro di pochi anni hanno completamente cambiato il volto dell’America Latina portando al governo formazioni politiche di ispirazione socialista o indigenista oppure semplicemente – è il caso del Brasile o dell’Argentina - meno inclini ad obbedire come in passato ai diktat di Roma o di Bruxelles.

E’ sulla difesa di questi processi democratici – e non su altro - che si gioca anche la partita tra Italia e Brasile.

Roma, 28 gennaio 2009

La Rete dei Comunisti

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