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Protesta alla Casa di riposo di Tirano (Sondrio)

Le lavoratrici della Cooperativa: «Basta intimidazioni»

(3 Febbraio 2009)

IL SERVIZIO DI ASSISTENZA nel reparto protetto della Casa di Riposo di Tirano quando era stato esternalizzato è stato assolto fino al 31 dicembre 2008 dalla cooperativa Cigno per poi passare alla cooperativa Team Service dal primo gennaio di quest'anno.

Ma quello che doveva essere un semplice passaggio burocratico, cioè una formalità con la firma di un nuovo contratto di lavoro che avrebbe dovuto essere uguale al precedente, si è invece trasformato in una grande grana. «Abbiamo constatato un atteggiamento intimidatorio da parte della cooperativa nei confronti delle lavoratrici al fine di ottenere nuovi contratti di assunzione contenenti clausole non previste dalle norme legislative e contrattuali - dichiara Francesco Beltrama, responsabile delle Rappresentanze sindacali di base, sigla delle 7 lavoratrici su 13 che si sono opposte al cambiamento di contratto - . Abbiamo quindi deciso di dichiarare lo stato di agitazione per potere indire una giornata di sciopero».

La RdB infatti, ha inviato comunicazione anche al prefetto Chiara Marolla affinchè tenti una mediazione fra le parti come è previsto dalla legge. Il prefetto, attivandosi celermente, ha già disposto l'incontro per venerdì 30 gennaio. «Siamo davvero allibite dichiara una lavoratrice della Casa di riposo di Tirano che con le colleghe si occupa di anziani non autosufficienti .

Noi abbiamo letto il contratto e ci siamo accorte che erano state inserite arbitrariamente delle clausole che prima non c'erano, e questo senza alcuna convocazione o discussione. Quindi quando ci è stato chiesto di firmarlo abbiamo cancellato ciò che non era stato approvato concordemente e lo abbiamo rinviato. Ci hanno risposto che avrebbero dato seguito, per questo, a provvedimenti disciplinari ed anche a procedimenti penali con chiaro intento intimidatorio».

«Proprio così fa eco una collega ed oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo state convocate per la firma, ma solo a voce. Nessuna comunicazione scritta ci è giunta, ma la nostra intenzione è quella di chiedere che il contratto sia contrattato. Prima di mettere la nostra firma, vogliamo essere tutelate».

«I RESPONSABILI della cooperativa, come la presidente Simona Bernacci rincara la dose Beltrama vorrebbe avere la possibilità di cambiare turni quando vuole, invece di adottare la reperibilità che evidentemente costerebbe un po' di più, ma sarebbe la cosa giusta per le dipendenti che pure hanno una vita oltre il lavoro». «Ormai siamo abituate a una serie di ripicche aggiunge una lavoratrice pensi che in 5 giorni mi hanno fatto cambiare turno 4 volte, il che non vuole dire che non saremmo disponibili in assoluto a cambiare turno, ma allora dovrebbero venire incontro anche alle nostre esigenze».

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