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(7 Febbraio 2009)
Duole dover dare ragione a Di Pietro ma è così. Questo governo, se non paragonabile al nazismo, sta sicuramente puntando alla rifascistizzazione dell'Italia.
Se guardiamo indietro alla storia del '900, la dittatura fascista fu costruita negli anni tra il 1922 e il 1925 con il primo governo presieduto da Mussolini sostenuto da una ampia maggioranzache andava dalla gran parte dei liberali al partito popolare.
In quel periodo furono presi provvedimenti quali il rafforzamento del potere esecutivo, l'indebolimento delle prerogative del parlamento, riduzione del pluralismo politico, eliminazione del sistema elettorale proporzionale , militarizzazione dello Stato in nome della sicurezza, eliminazione delle libertà costituzionali quali stampa, associazione e sciopero. Poi vennero anche le leggi razziali.
Non è esattamente quanto sta succedendo oggi sia pure con forme diverse ma convergenti nel risultato?
Non vi è oggi, come ieri, in questo processo la complicità del centro politico ieri rappresentato da liberali e popolari ed oggi dal PD e UDC nel silenzio, ieri come oggi, di chi stando al di sopra delle parti dovrebbe tuttavia essere prevalentemente dedicato alla tutela di una democrazia non astratta ma quella chiaramente delineata dalla costituzione del 1948.
Questo quadro certamente preoccupante s'innesta in un contesto di grave crisi del sistema economico che vede la classe lavoratrice fortemente indebolita grazie anche all'improvvida politica di un sindacato divenuto progressivamente di supporto al sistema e che, rinunciando al conflitto permette che vada in porto il progetto di uscire dalla crisi salvaguardando i profitti di coloro che questa crisi l'hanno voluta e scaricando le conseguenze negative sui lavoratori e le loro famiglie.
L'impegno delle forze progressiste, di sinistra e comunisti è immane non solo perchè è necessario lottare sui due fronti ma anche perchè tali forze sono divise e talune ancora disponibili ad inciuci con i moderati come evidenziano le posizioni che emergono con riferimento alle prossime elezioni europee ed amministrative.
Le difficoltà ci sono ma c'è pure la possibilità di superarle avviando un percorso di unità senza ambiguità perchè, va ricordato, dopo il fascismo c'è stata la resistenza e la lotta di liberazione
Lucio Costa
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