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Medici Inps in agitazione

(13 Febbraio 2009)

Da dieci giorni i medici dell’INPS sono in stato di agitazione. Tra i motivi della protesta il mancato rinnovo del contratto, scaduto da quattro anni, nel quale vorrebbero veder riconosciuto il ruolo di dirigente medico, nonché i continui rinvii del confronto all’interno dell’ente previdenziale per la disciplina della libera professione in intra moenia ed il riconoscimento dell’indennità di esclusività.

“Gli impegni assunti nei contratti integrativi vengono puntualmente disattesi – sottolinea il dott. Francesco Ammaturo, presidente dell’ANMI-FeMEPA RdB, l’associazione sindacale che rappresenta la maggioranza dei medici INPS – ed a fronte di un impegno straordinario del personale medico per gestire la notevole mole di verifiche sull’invalidità civile, l’amministrazione assume decisioni che mortificano la categoria e la ghettizzano nei confronti dei dirigenti e degli altri professionisti, come nel caso della diversa modalità di attestazione della presenza in servizio”.

“E’ urgente che il nostro Istituto spieghi ai propri medici, al governo ed ancor di più ai cittadini come intende adempiere ai delicati compiti in tema di verifica straordinaria affidategli dal Paese, senza la collaborazione del proprio ruolo medico-legale che da anni si espone ai rischi decisionali manageriali per venire poi relegato dall’INPS in un mero ruolo mansionistico, senza alcun riconoscimento della professionalità acquisita e senza adeguata perequazione economica. Eclatante è la diversa posizione assunta da altri Istituti Previdenziali per i propri medici”.

“Sembra quasi che l’amministrazione guardi con ostilità ai medici – conclude il dott. Ammaturo – e questo ci costringe a sospendere la disponibilità finora dimostrata e ad attenerci alle prerogative contrattuali, finché non matureranno le condizioni per un serio confronto risolutivo delle diverse problematiche”.

Roma, 12 febbraio 2009

Rappresentanze Sindacali di Base Pubblico Impiego - Confederazione Unitaria di Base

Commenti (2)

Commento a Medici Inps in agitazione.

Sono un medico fiscale cosidetto di lista, di una sede Inps d'Italia e in quanto tale sono solidale con i colleghi, ma vorrei sapere:- questi colleghi negli anni in cui noi siamo stati scartati, calpestati, tacciati di essere ''libero professionisti, quando invece siamo stati sempre precari, dove erano? Abbiamo protestato per anni da una Dirigenza all'altra per avere riconosciuti i più elementari diritti, per un lavoro senza assicurazione, senza indennità di malattia, senza punteggio, legatoa qualsiasi variabile dell'Inps (ferie, agitazioni, malattie, ecc.. degli impiegati) un lavoro sempre ritenuto da lor signori ''inutile'', loro medici legali di prim'ordine (senza aver mai mosso un dito nei nostri confronti) dov'erano? Dove erano quando dopo un ventennio abbiamo chiesto un minimo di certezza all'Isituto. Si lamentano di non avere riconosciuta la professionalità acquisita e di essere senza perequazione economica; si sono mai preoccupati di sapere chi ha mai riconosciuto la nostra professionalità? O noi non siamo medici? Per non parlare della perequazione economica: quella nostra da maggio 2008( ridotta del 40% da tutte le ritenute fiscali e previdenziali) è invidiata da tutti. Ma noi non siamo seduti in ambulatorio! E per completare tutto il quadro, adesso con questa agitazione, chi stanno danneggiando? Solo i medici fiscali, perchè non si firmano i certificati a controllo e noi non lavoriamo, mentre i medici legali continuano a presentarsi in ufficio per svolgere il minimo sindacale e alla fine del mese percepiranno lo stesso lo stipendio. Bella la solidarietà di categoria, che pretenderebbero da noi!!!.

(18 Febbraio 2009)

medico fiscale INPS

jason81@virgilio.it

Medici Inps in agitazione?

Sono un medico fiscale di una sede romana Inps
Dopo il decreto legge che sancisce l'aumento di retribuzione per visita a noi medici fiscali,i rapporti con i colleghi di sede sono notevolmente cambiati naturalmente in peggio.
L'agitazione dei medici di sede è anche un pretesto per non assegnarci le visite fiscali,visto che essi sono erroneamente convinti che ora noi guadagnamo piu' di loro.
Il nostro lavoro,guarda caso dopo il decreto di maggio 2008 è diminuito del 50% proprio quando il ministro Brunetta invita ad incrementare le visite fiscali.Il danno all'Inps sarà notevole visto il passaparola tra i lavoratori sulle assenze delle visite fiscali Inps.

(7 Aprile 2009)

paligo1@alice.it

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